Campana e il capolavoro dell’Ecuador baby

E' un centravanti, ha 18 anni e ha trascinato la nazionale del ct Celico al successo nel Sudamericano Under 20, interrompendo lo storico dominio del Brasile, dell'Uruguay e dell'Argentina: sei gol, capocannoniere del torneo, dopo Cavani (nel 2007) e Neymar (nel 2009). Gioca nel Barcelona di Guayaquil: 41 reti in 40 partite a livello giovanile. Lo seguono il Borussia Mönchengladbach, il Porto e il Valencia.
Campana e il capolavoro dell’Ecuador baby
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - E’ un risultato che scava un confine con il passato, è uno strappo alla tradizione, è un colpo di spugna alla lunga storia di un torneo inaugurato nel 1954. L’Ecuador ha vinto il Sudamericano Under 20, ha mandato in frantumi ogni pronostico, si è preso la cattedra, ha lasciato un ruolo di contorno al Brasile (undici successi in ventinove edizioni), all’Uruguay (otto medaglie d’oro), all’Argentina (quattro) e alla Colombia (tre): ha dimostrato che nel calcio la nobiltà non è una patente senza scadenza. L’Ecuador ha azzerato ogni teorema, ripetendo il capolavoro del Paraguay nel 1971: uniche nazionali a essere riuscite a spezzare la consuetudine. 

LA SVOLTA - In Cile, paese organizzatore, ha messo in mostra una generazione molto interessante. Una regia perfetta, quella del ct Jorge Celico, 54 anni, argentino, ex portiere dell’Huracan, una media di 2,11 a partita, che si è trasferito a Quito e si è innamorato dell’Ecuador nel 2003. Sei vittorie, un pareggio, due sconfitte, quattordici gol realizzati e sei subiti, con il 3-0 al Venezuela ha chiuso il cerchio: 10 febbraio 2019, una data storica per la “Tricolor”, per un movimento che occupa il 58° posto nel ranking della Fifa e che ha indirizzato da tempo i suoi investimenti sui settori giovanili, cercando di cedere all’estero altri giocatori di livello dopo Luis Antonio Valencia (Manchester United), Felipe Caicedo (Lazio) ed Enner Valencia (ex West Ham ed Everton, ora al Tigres, in Messico). 
L’ESEMPIO - Un Ecuador baby che rappresenta una garanzia di qualità anche per la nazionale maggiore (guidata dal ct colombiano Hernan Dario Gomez), in grado di qualificarsi solo tre volte alla fase finale di un Mondiale, saltando l’appuntamento del 2018 in Russia. Celico ha introdotto uno stile di gioco molto europeo, difesa a quattro, due mediani, tre mezzapunte e un centravanti: 4-2-3-1, una manovra che si sviluppa sulle fasce, i chilometri e le geometrie a centrocampo del capitano José Cifuentes (classe 1999, America di Quito), la fantasia del numero dieci Jordan Rezabala (2000, Independiente del Valle, eletto migliore talento del torneo), le parate di Moises Ramirez (2000, già prenotato dalla Real Sociedad e soprannominato “araña”, il ragno), i sei gol dell’attaccante Leonardo Campana (2000, Barcelona di Guayaquil), capocannoniere del Sudamericano Under 20 (a segno contro l’Uruguay, il Perù, l’Argentina e la Colombia, prima di firmare una doppietta nella sfida decisiva con il Venezuela). 
IL MERCATO - Campana è stato seguito dai dirigenti del Borussia Mönchengladbach, che gli ha fatto sostenere anche uno stage di dieci giorni in Germania. Il Barcelona di Guayaquil ha ricevuto offerte anche dalla Spagna (Valencia), dal Portogallo (Porto) e dal Messico (Leon e Tigres). Potente, veloce, grandi capacità acrobatiche, sponde, Campana è mancino, è alto un metro e 87, ha timbrato 41 gol in 40 presenze nel Barcelona baby, è nato a Guayaquil il 24 luglio del 2000: il nonno materno (Isidro Romero Carbo) è stato un politico e ha contribuito alla costruzione dello stadio Monumental, mentre il papà (Pablo, ex tennista) ricopre il ruolo di ministro del Commercio. Campana è stato ingaggiato nel 2016 dal Barcelona di Guayaquil, pilotato dal presidente José Francisco Cevallos. I tifosi lo hanno soprannominato “el caballo blanco” e “el tigre”. Guillermo Almada, tecnico uruguaiano del Barcelona, gli ha pronosticato una carriera da protagonista. In passato il titolo di capocannoniere del Sudamericano Under 20 era stato vinto anche da Edinson Cavani (7 gol nel 2007) e da Neymar (9 gol nel 2011).

© RIPRODUZIONE RISERVATA