Agustín Ruberto, l’ultima invenzione del River Plate

Ha diciotto anni, ha già segnato in Superliga e ha una clausola da 25 milioni di euro. Capocannoniere con otto gol nell’ultimo mondiale Under 17 con l’Argentina di Diego Placente
Agustín Ruberto, l’ultima invenzione del River Plate© EPA
Stefano Chioffi
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Il centro sportivo del River Plate si trova nel quartiere di Núñez, a Buenos Aires, a pochi passi dallo stadio Monumental: 74.000 metri quadrati sulle rive del Río de la Plata. E’ qui che continuano a nascere i talenti dei Millionarios: una politica manageriale, quella del presidente Jorge Brito e del direttore sportivo Enzo Francescoli, sempre rivolta all’autofinanziamento. Conti in regola, plusvalenze e un vivaio che assicura un ricambio generazionale di alto spessore. Le ultime cessioni di Enzo Fernandez, Julian Alvarez, Lucas Beltran e Claudio Echeverri, prenotato da qualche settimana dal Manchester City, hanno garantito 114 milioni di euro. Ma il grande spettacolo, in casa del River, è destinato a proseguire nei prossimi mesi.

IL NUOVO 9 - Il “niño” emergente si chiama Agustín Fabián Ruberto, è un centravanti, ha diciotto anni e ha fatto innamorare diversi club stranieri durante il Mondiale Under 17. Numero 9 moderno: stile e velocità, capocannoniere con otto gol nel torneo che si è svolto in Indonesia tra novembre e dicembre, dove è arrivato terzo con la nazionale di Diego Placente. Il River Plate lo ha blindato fino al 31 dicembre del 2027, inserendo una clausola da venticinque milioni. Si è già conquistato la stima di Martín Demichelis, erede in panchina di Marcelo Gallardo. Ruberto ha segnato un gol in “Copa Argentina” contro l’Atletico Excursionistas. E ha lasciato la sua impronta anche in Superliga, in trasferta, contro il Barracas Central.


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