F.1: Ferrari-Bottas, affare per Wall Street

Accordo da 18 mln: 12 per il finlandese (all’anno) e 6 di penale alla Williams. Tanti soldi per un pilota che non ha ancora vinto, ma lo richiede l’ingresso in borsa
F.1: Ferrari-Bottas, affare per Wall Street
Fulvio Solms
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L’accordo è fatto, ma né Valtteri Bottas né la Ferrari potranno dire qualcosa prima del 31 luglio, data fino alla quale Ferrari e Kimi sono legati da contratto; così l’annuncio si sposterà a Spa (23 agosto) o più probabilmente a Monza (6 settembre).

 

Prendere Bottas è costato 18 milioni: dodici a stagione per il pilota, sei alla Williams (che ne chiedeva dodici) perché rinunci all’ultimo anno di contratto. E’ tanta roba per uno che non ha ancora vinto, ma tornerà con gli interessi. L’ingaggio di Valtteri infatti si è reso necessario anche per ragioni legate all’imminente ingresso a Wall Street. Il Cavallino in ottobre dovrà essere appetibile per gli investitori, sprizzare vitalità e dinamismo da ogni poro, anche sul fronte della Formula 1.

 

La necessità è confermata dal documento agli investitori depositato presso la Sec (organo di controllo della borsa di New York), che in un passaggio indica chiaramente la Formula 1 come un fattore di rischio: «Se non siamo in grado di attrarre e trattenere il talento per avere successo o dedicare il capitale per finanziare le attività di corsa, il valore del marchio può soffrire. Il successo del team dipende dalla nostra capacità di attrarre e trattenere i top driver».

 

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