La scelta di sposare la Honda come partner sta costando carissima alla McLaren, e non solo in termini di risultati. L’avventura, cominciata nel ricordo dei trionfi degli anni Ottanta con Senna e Prost, ha presto lasciato spazio alla delusione per le prestazioni e l’affidabilità inesistenti della power unit giapponese. Il legislatore sportivo era anche andato incontro alla Honda concedendole - in qualità di motorista all'ingresso in Formula 1 - di far correre i suoi piloti con cinque power unit nella stagione, contro le quattro delle altre squadre, ma finora Alonso ha dovuto fare ricorso a dodici motori e Button a undici!
Il contraccolpo sotto il profilo economico sta arrivando ora con ritardo: abbandonata da alcuni importanti sponsor come Johnnie Walker, che nel 2016 passerà alla Force India, Banco de Santander e SAP, la McLaren si è vista girare le spalle anche da un finanziatore storico e trentennale come TAG Heuer. Il celebre marchio di cronografi “salterà” a bordo della Red Bull, nonostante questa non abbia ancora un motore e abbia fino a poco tempo fa trattato anche con la Honda.
«Abbiamo firmato un contratto per diventare sponsor della Red Bull in Formula 1 a partire dal 2016 - ha annunciato a New York Jean Claude Biver, amministratore delegato di TAG Heuer - È un team giovane, dinamico e perfettamente coerente con le nuove strategie di marketing della nostra azienda».