Ferrari: «In Formula 1 buttati tanti soldi»

Marchionne: «Vanno usati meglio. Ma adesso ci siamo riorganizzati. Previsioni? Mai più. Formula E? In 2 anni»
Ferrari: «In Formula 1 buttati tanti soldi»© LaPresse
Pasquale Di Santillo
4 min

ROMA - Parole sommate a parole. Frasi inserite in un contesto di valutazioni economiche. Un progetto ancora da avviare, uno da far decollare, tra il sogno Formula E e questa F.1 che non ne vuole sapere di allinearsi alla tradizione Ferrari. Sergio Marchionne, il presidente di Maranello, in teleconferenza con gli analisti della Borsa di New York svela qualche intenzione in prospettiva senza preoccuparsi di manifestare il suo disappunto per i risultati sportivi rapportati agli investimenti. «Ho sfinito per un bel po’ i miei colleghi qui in Ferrari - ha detto Marchionne parlando della Formula E come riporta il sito inglese Autosport.com - ma bisogna trovare due risposte ad altrettanti aspetti che non ci convincono. La Formula E per come è strutturata oggi necessita della sostituzione della macchina a metà gara perché si esaurisce l’energia disponibile a completare la distanza. Questo non è in linea con la nostra visione di una competizione. Inoltre, la standardizzazione dei componenti della vettura elettrica (viene utilizzato un telaio Spark, costruito insieme con Dallara ndr) è qualcosa che va contro lo spirito della Ferrari, perché impedisce lo sviluppo della monoposto. Penso che qualcosa possa smuoversi in futuro perché si possa arrivare ad avere una monoposto tutta Ferrari, ma è ancora presto».

In sintesi, ci vorranno almeno un paio di anni e qualche sostanziale modifica perché la Ferrari possa prendere in considerazione il Mondiale delle elettriche. Nella stessa finestra temporale, infatti in Ferrari è prevista l’ibridizzazione della gamma? Ma il cruccio di Marchionne era e resta la F.1. Sempre nella stessa teleconferenza, il n.1 di Ferrari ha usato termini pesanti per definire tutta la situazione: «Vorrei dire una cosa in maniera onesta - riporta sempre Autosport.com - Ho buttato (letteralmente throw, il termine inglese utilizzato ndr) nel team tutti i soldi che potevo e lo abbiamo fatto anche in passato. Ma abbiamo bisogno di usare meglio i fondi: prima non si faceva a causa di come era organizzata la nostra struttura. Ma ora è stata modificata. Dobbiamo aspettare ed essere umili nelle nostre aspettative e quando la prossima monoposto sarà in pista nel marzo 2017, tutto ciò che saremo diventati a seguito dei cambiamenti fatti, sarà visibile».

La lezione di quest’anno comunque è servita. Marchionne evita infatti accuratamente di sbilanciarsi sulla prossima stagione: «Non voglio fare previsioni su ciò che faremo nel 2017. Ho pagato parecchio in passato per le mie affermazioni, basate su stime interne rispetto allo sviluppo tra 2015 e 2016, e non ho intenzione di farlo di nuovo, anche se abbiamo una idea piuttosto chiara di come stanno prendendo forma le cose per il futuro». Un cammino lungo e nemmeno facile: «Stiamo continuando il nostro percorso di recupero. Ovviamente non siamo soddisfatti dei risultati ottenuti fino ad oggi. E dopo le modifiche organizzative apportate negli ultimi mesi abbiamo una squadra ricostruita che sta gestendo la parte tecnica con due obiettivi precisi: chiudere bene la stagione in corso e concludere al meglio la progettazione della macchina 2017, fondamentale per le nostre ambizioni di tornare al vertice la prossima stagione».

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