Leclerc e la gaffe del tassista che non lo aveva riconosciuto

Il monegasco della Ferrari ha raccontato un divertente episodio accaduto a Monza nel 2019, poco dopo il suo clamoroso trionfo
Leclerc e la gaffe del tassista che non lo aveva riconosciuto© ANSA
Fulvio Solms
4 min

«È andato a vedere la gara? Dicono che abbia vinto la Ferrari con quel giovane così forte...». Il tassista sembrava parlare più allo specchietto retrovisore che al cliente, il quale intanto nei sedili posteriori se la rideva. Così Charles Leclerc lasciò Monza nel 2019, dopo una vittoria che era stata clamorosa per modi e tempi. Sembrano passati molto più di due anni, cronologicamente per via della bolla di vuoto in cui è caduto il mondo nel 2020, e agonisticamente per la clamorosa retromarcia della Rossa, seguita – lo abbiamo oggi sotto gli occhi – da un'impegnativa e molto intrigante risalita.

Sacrificio per il 2022

Non sembra questa l’occasione migliore. Monza è il circuito più muscolare dell’anno, il motore conta più di ogni altra area tecnica e Maranello si trova a inseguire, su questo fronte. È però molto interessante che la Ferrari non abbia presentato a Monza la power unit evoluta nella parte elettrica cui ha ancora diritto. Una mossa finalizzata a giocarsi la carta tutta in chiave 2022. Tornando all’oggi, eccoci a dover nuovamente deglutire il boccone più indigeribile dell’anno: la qualificazione che non vale per la pole, ma dà una pole che non è una pole, per la gara che non vale come gara, ma dà la pole (scusate ma non è colpa nostra: le cose stanno così). In attesa che se ne ridiscuta a fine stagione – come ha promesso lo stesso Stefano Domenicali – prendiamo il buono che questo laboratorio offre: tre giorni di azione pura, fin da oggi con una sola ora di prove libere e poi qualificazione nel pomeriggio inoltrato. Questa varrà – lo ricordiamo – come ordine di partenza per la gara corta di domani.

Cosa resta speciale

Il cliente del taxi mette oggi insieme quel bel ricordo e questo presente tanto denso di fastidi e promesse: «Io personalmente sono carico al massimo, tra le iniziative di Milano e Monza abbiamo fatto un pieno di energia – racconta Leclerc – Sento il supporto generale anche se per noi non sarà un week end facile. Questo circuito ci è amico ma da un punto di vista tecnico oggi non ci aiuta: faremo comunque il massimo per portare a casa un risultato importante». La prevendita cominciata poco più di un mese fa (mancavano le autorizzazioni per via delle limitazioni Covid) e la Ferrari non grande protagonista non hanno aiutato. La consueta marea rossa non sarà marea e il rosso risulterà screziato di arancione, considerata la massa degli adepti di Verstappen (ne caleranno almeno cinquemila). Eppure Monza, per la Ferrari, rimane qualcosa di speciale: «Qui ti senti pilota più che altrove – sintetizza Charles – Certo i nostri tifosi ci sostengono in tutto il mondo, sempre, ma Monza è diversa. Qui mi alzo e trovo centinaia di persone che mi aspettano, una cosa davvero speciale». E speciale è anche un po’ lui che, con pazienza, ha preso i singoli smartphone dei tifosi che glieli porgevano, per offrire loro un selfie d’autore.

Fan del format

C’è dell’altro buono che Leclerc vuole sottolineare. A lui questo format della garetta piace: «Sì, le libere del venerdì solitamente mi annoiano, meglio fare un’ora e poi via, subito qualifica. Sono un grande fan di questa novità, è eccitante avere a disposizione un’altra chance oltre al classico GP della domenica». Ha anche parlato di George Russell il quale, l’anno prossimo in Mercedes, proverà a fare qualche sgradita sorpresa al senatore Lewis Hamilton, esattamente come a Charles riuscì nel 2019, arrivando a Maranello al fianco di Sebastian Vettel. «Auguro a George il meglio – ha detto – Lui sa cosa fare. So bene che essere compagno di squadra di un pluri-campione del mondo sia una grande opportunità, perché puoi confrontarti direttamente con il migliore. Si goda il momento e ignori la pressione». Che spesso è un propellente, come Charles ben sa.


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