Ferrari, Rueda sul pit stop a Leclerc: "Così fanno i corridori"

Il responsabile delle strategie di Maranello sul problema tecnico a inizio gara: "Un giro in più e Charles si sarebbe ritirato"
Ferrari, Rueda sul pit stop a Leclerc: "Così fanno i corridori"© EPA
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ROMA"A fine gara abbiamo visto che si era aperta la finestra per provare a battere il giro veloce di Max Verstappen, quindi lo abbiamo richiamato ai box nel penultimo giro per montare gomme soft. Questa mossa non è andata secondo i nostri piani. Abbiamo mancato il giro veloce per sei decimi e abbiamo preso una penalità per eccesso di velocità in pit-lane. Se non proviamo a cogliere queste opportunità, però, non siamo dei corridori". Inaki Rueda ha parlato così dopo il Gran Premio del Belgio, quattordicesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il capo delle strategie della Ferrari ha spiegato le motivazioni del pit stop a Charles Leclerc a un giro dalla fine, eseguito per provare a guadagnare un punto grazie al giro veloce, ma che ha portato a perderne due a causa di una penalizzazione per eccesso di velocità in pit-lane.

Sul problema a inizio gara

Il monegasco, che ha chiuso poi al sesto posto, aveva iniziato la gara con un pit stop forzato, a causa di una visiera a strappo che bloccava la presa d'aria del freno: "Abbiamo visto improvvisamente salire la temperature del freno anteriore destro di Leclerc e lo abbiamo richiamato ai box, dove abbiamo notato che una visiera a strappo si era infilata nella presa d’aria del freno - ha spiegato Rueda -. L’abbiamo rimossa e così Charles ha potuto proseguire senza problemi. Se non avessimo fermato subito Charles sarebbe bastato un giro in più e Leclerc si sarebbe ritirato".


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