La Ferrari c’è, chi la gestisce no

La Ferrari c’è, chi la gestisce no© EPA
Mauro Coppini 
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Tutta colpa del mago Silvan. Acquattato nei box della Ferrari, non ha resistito a esibirsi nella sua migliore performance: la sparizione di oggetti e persone. A Zandvoort, per l’occasione, è riuscito nella più difficile delle doppiette. In poco più di dieci secondi ha smaterializzato una ruota completa dello pneumatico e un pilota, Charles Leclerc, sottratto d’incanto a una pur possibile vittoria sul circuito olandese. L’immagine del meccanico, attonito con la pistola pneumatica impugnata, in attesa di poter sostituire l’indispensabile componente, oscilla tra riso e pianto. 

Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno assistito impotenti ad una sosta ai box che ha pochi precedenti nella Formula 1 moderna. Una forma di sciatteria che poco ha che fare con la tecnologia che spesso tende a soffocare la Formula 1 sotto l’asfissiante lenzuolo che sempre più la ricopre. Improvvisazione da cugini di campagna piuttosto che da aspiranti scienziati della velocità, aria fresca alla quale neppure Carlos Sainz si è sottratto, ma fuori luogo nel rigoroso mondo della velocità. Un alito rigenerante che, almeno a giudicare dai commenti e dalle espressioni dei due piloti di Maranello a fine gara, non sembra avere ottenuto effetti consistenti.  

In sintesi: gran macchina la Ferrari, pessima la Ferrari che la gestisce. Perché il terzo posto di Charles Leclerc e l’ottavo di Carlos Sainz, penalizzato per aver saltato una bandiera gialla, sono lontani da quella riscossa che era stata annunciata prima della gara. Un annuncio neppure del tutto condiviso dal Cavallino, ma imposto da chi aveva messo in conto una vittoria decisiva per promuovere la gara di Monza. Tutto inutile, perché la parziale tenuta della Ferrari è stata messa in dubbio non solo dall’immancabile Max Verstappen ma anche da una Mercedes che, con Russell secondo e Hamilton quarto, ha fatto vedere di essersi appropriata di quel recupero che alla Ferrari rischia di affogare in una infinita dichiarazioni di intenti. 


 


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