Ferrari nella mischia, duello interno tra Leclerc e Sainz

I due piloti sono pronti a lanciarsi nel nuovo format che attende oggi di essere approvato
Ferrari nella mischia, duello interno tra Leclerc e Sainz© EPA
Fulvio Solms
4 min

Non è il momento delle invenzioni: chi ha novità in serbo se le tiene in tasca per piste significative e non è questo il caso di Baku, tracciato strano, una mela spaccata a metà tra due chilometri di canna di fucile - velocità pura - e il resto molto guidato tra i muretti, che al minimo sbaglio ci sei addosso. È qui che il Mondiale riprende dopo tre settimane di sospensione. A giocare contro l’innovazione c’è la gara Sprint complicata da due qualificazioni: un format già definito e che attende oggi di essere approvato.

Nuovo format

Come al solito occhi puntati sulla Ferrari, che è uscita bastonata dai primi tre gran premi e dalla richiesta di cancellazione della penalità subita da Carlos Sainz in Australia. Inoltre Lapo Elkann ha criticato il fratello-presidente e poi s’è zittito «perché le mie parole vengono travisate e manipolate», Helmut Marko ha tirato fuori la storia di una clausola nel contratto di Charles Leclerc, che se in bassa classifica potrebbe sganciarsi dalla Ferrari. Insomma grandina, pertanto il tempo migliorerà. La Ferrari porta a Baku gli adeguamenti necessari per cercare il compromesso tra il veloce e il lento, ma nulla degli sviluppi in corso per vitaminizzare le prestazioni della SF-23. Non ci sarebbe comunque il tempo, con una sola ora di libere a disposizione e poi - secondo il nuovo format di cui è attesa oggi la formalizzazione - venerdì pomeriggio le qualificazioni del GP domenicale, e sabato che vive di vita propria con mini-qualifiche al mattino e mini-gara al pomeriggio.

Cauto minuetto

Si tratta di un format tutto teso alla spettacolarizzazione, che a Baku avrà una forte controindicazione: visto che dal venerdì pomeriggio alla domenica le macchine rimarranno in regime di parco chiuso e non si potranno toccare, la gara Sprint potrebbe trasformarsi in un cauto minuetto; al contrario, il rischio sarebbe danneggiare le vetture che dovranno non solo rimanere sane e funzionanti per la domenica, ma essere poi trasferite in un paio di giorni a Miami. Leclerc e Sainz hanno lavorato al simulatore, due sessioni a testa, ricavandone idee per un assetto valido; verranno usati solo i pezzi nuovi nei quali si ha piena fiducia, mentre le novità compariranno un po’ a Imola (21 maggio) ma soprattutto a Barcellona (4 giugno). L’obiettivo di Maranello è ripartire dal cinquantesimo giro di Sainz nel GP d’Australia, quando la Rossa stava mostrando un ritmo decente.

Duello Carlos-Charles

Tra i piloti c’è tensione sportiva, con Sainz concentrato sul mantenimento della leadership interna: si tratta di venti punti, che sarebbero stati trentadue nel caso la Ferrari l’avesse spuntata nel suo fragile “right of review”, contro i sei di Leclerc. In questo clima arriva la provocazione di Helmut Marko, dirigente plenipotenziario dei team Red Bull, il quale alla tedesca Sport Bild ha riferito: «Non ha senso che Ferrari voglia rinunciare a Sainz (suo ex pilota, ndr), perché sta facendo un buon lavoro. Leclerc invece dovrà avere un numero minimo di punti dopo la pausa estiva: se non li avrà raggiunti, le parti saranno libere di rescindere il contratto. È la stessa clausola che Vettel aveva con noi e gli permise di passare alla Ferrari nel 2015». Si vocifera di contatti avviati tra Leclerc e Mercedes, unico logico approdo per Charles, ma solo nel momento in cui Lewis Hamilton si ritirerà. Però la Stella tedesca ha i suoi bei problemi per ritrovare il bandolo della matassa tecnica: le Frecce d’Argento oggi patiscono. Se davvero si dovesse dare credito a tali voci, queste andrebbero interpretate come pura sfiducia di Charles nei confronti dell’amico Fred Vasseur, accolto con grande favore appena tre mesi fa.


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