Giosada, tutto il bello che c'è

Bello è bello, bravo è bravo. Ora Giovanni Sada, in arte Giosada, potrà velocemente scalare le classifiche. Ha vinto la nona edizione di X Factor battendo in finale gli Urban Strangers e prima ancora Davide ed Enrica. Barese, 25 anni, fiero della sua Terra, una passione per la cucina, tifoso del Bari, ma poco attento alla forma fisica. «Beh, ora dovrò farci attenzione...».
Giosada, tutto il bello che c'è© ANSA
Francesca Fanelli
3 min

ROMA - «Bello? Eh, sì, ma so anche cantare...». Ora può tutto. Giosada se la gode, punto e basta. Il giorno dopo e anche gran parte dei successivi, saranno tutti così. Parole, musica ed emozioni. Ha l’XFactor dentro e non solo perché ha vinto la nona edizione del talent Sky (che si è chiuso con numeri da record: 9.6 di share, picco di 15.13 e 2.620.000 spettatori medi tra Sky Uno, Cielo e Mtv8) battendo in finale gli Urban Strangers.

DIETRO LE QUINTE. Giosada canta e bene e adesso lo sanno tutti. Non è più (solo) quello disposto a fare qualsiasi lavoro (tuttofare ai concerti, dal mix al trasporto) pur di vivere con la sua musica (e la sua band) e rincorrere i suoi sogni, Giosada ora è. «Che dire? Sono stordito, non mi rendo conto di quel che è successo. Eravamo isolati dal mondo. Pian piano capirò. Sono contento, ovvio, ma vista la finale meritavamo tutti e tre di vincere, era quello che volevamo. Abbiamo legato tanto tra di noi e alla fine abbiamo accettato il verdetto. Felice? Tanto, sono andato ben oltre le aspettative, ma sono molto contento. Non potrebbe essere altrimenti». Le strade sembra che non si divideranno. Infatti non è escluso un tour unendo le forze con Urban Strangers e Davide. Sull’onda delle emozioni potrebbe funzionare ed essere divertente. Poi il resto si vedrà.
       Oggi Giosada si sente e deve essere un uomo nuovo. Vive di certezze (musica e bellezza, non ce ne vorrà, ma aiuta) e di speranze (sfornerà un album e girerà l’Italia per concerti), la famiglia è a Bari dove tutto sa di casa, dove ci sono gli amici e dove presto tornerà. E’ la sua tana. Come ha raccontato nel suo inedito (l’unico in italiano) “Il rimpianto di te”, ballata dal sapore antico: «Volevo rappresentare la malinconia di quando torni e poi sai che devi riandare via. La mia Terra è unica, speciale. La porto, la portiamo tutti dentro di noi e non ce ne separiamo mai».
       Ama la cucina (lo vedremo a Masterchef, chissà?), le cose semplici e naturali, suonare con la sua band, esplorare i generi e le reazioni del pubblico. Divertirsi come un ragazzo che ha 25 anni e la voglia di fare del mondo una cosa sua. Gli anelli alle dita, vestito spesso di nero, l’orecchino grande nero, la via del punk, il percorso del rock, dentro Giosada (che è Giovanni Sada in realtà) il futuro è appena cominciato. «Essere bello può avermi aiutato, ma non sono mai partito da lì. Anzi ho sempre badato poco alla mia forma e all’aspetto, ora dovrò farci più attenzione... Faccio veramente poco, un po’ di esercizi, addominali, footing, sì corro, calcio a cinque o a sette con gli amici la sera, qualche volta in spiaggia... No, non ci tengo più di tanto, lo ammetto. Mi piace lo sport, il calcio. Tifo per il Bari, è la squadra della mia città, mi piacerebbe vederla in A. Ci spero. Prima, quando era in A, andavo allo stadio, ora un po’ meno. Troppe cose da fare...». Ora Giosada ha la sua musica a cui pensare.


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