Tra centri all’avanguardia e palestre tecnologiche, la vera anima dello sport si è persa: sport inteso come l’uomo a contatto con la natura, traendone influssi vitali ed energia. A pensarci bene, i primi veri atleti non avevano a disposizione attrezzi e strumenti ma solo l’ambiente che li circondava. Sport come qualcosa di semplice, insomma.
Chi di questa filosofia ne ha fatto una vera e propria professione è Fabio Inka, preparatore atletico e creatore di Impacto Training. «Io provengo dall’atletica leggera, facevo i 400 metri e, per me, allenarmi all’aperto è una cosa naturale. Anche quando ho iniziato a lavorare nei centri fitness, uscivo fuori dalla sala e facevo allenare le persone sul campo di calcio adiacente». Sport e aria aperta sono dunque un binomio inscindibile, tanto da far nascere una proposta di training alternativa a quelle già esistenti. «Non esistono allenamenti giusti o sbagliati ma soltanto obiettivi e persone differenti». Praticare fitness in una palestra non è la scelta errata, ci sono però altre soluzioni. Fabio Inka ha iniziato a mostrarle nove anni fa con gli allenamenti al parco. La sua passione per lo sport e la voglia di trasmetterla agli altri hanno fatto sì che, col tempo, tante persone abbiano prima compreso e poi apprezzato questa sensibilità. Se poi a un’attività ginnica a stretto contatto con la natura si aggiunge anche un protocollo di allenamento come Impacto Training, diventa impossibile non appassionarsi.
Tale protocollo «costituisce un caso unico in Italia: un concetto di fitness all’aperto, una vera e propria palestra open air attiva tutto l’anno». Si tratta di un High Intensity Interval Training, un allenamento ad alta intensità completamente a corpo libero, in cui «ognuno può scegliere il suo ritmo» e dove «convivono all’interno della stessa lezione livelli differenti di preparazione». I risultati sono evidenti già in otto settimane, quindi cosa volere di più? Una guida per il benessere del corpo e della mente, «una lezione itinerante nei luoghi storici di Roma» con il cielo sopra di noi come unico limite.