“Long way from home” è con questo album che Peter Cincotti torna in Italia, lui che è newyorkese di nascita ma dalle chiare origini del Belpaese. Il giovane e talentuoso pianista, vocalist e songwriter ha iniziato lo scorso 5 dicembre da Milano l’attesissimo tour italiano che lo vedrà esibirsi all’Auditorium Parco della Musica (Sala Petrassi) di Roma il 13 dicembre insieme a Lex Sadler al basso e sintetizzatori e da Joe Nero alla batteria.
Cincotti ricorda sempre con piacere le sue origini: «Molte canzoni di questo disco sono state ispirate specificamente dall'Italia: “Roman Skies” l’ho scritta seduto in un taxi per le strade di Roma; "Palermo" mi è venuta in un sogno. Quindi, consapevolmente o inconsapevolmente, tra tutto il mio viaggiare nel mondo, le mie esperienze in Italia hanno particolarmente segnato questo album in un modo che nessun altro Paese ha fatto».
“Long way from home” è il quinto album dell’artista statunitense in cui riesce a mescolare con naturalezza pop, rock, blues, hip hop, funk inconfondibile. Il disco è stato composto e realizzato nel suo studio del Jersey Shore, lo stesso in cui andava da bambino e in quella casa a cui sono legati molti dei ricordi d’infanzia estivi, principali fonti d’ispirazione delle canzoni del nuovo album. Un album in cui il pianoforte di Cincotti è ancora più ritmico del solito: «Mai prima d'ora ho usato il pianoforte in questo modo. Alcuni anni fa ho iniziato ad avere delle idee per un album che portasse un pianoforte più attivo, più ritmico, nel paesaggio della musica moderna».