Co-working e startup

Anche nella Capitale dilaga il fenomeno che unisce i liberi professionisti e le nuove imprese e dal 6 al 14 aprile torna "Rome Startup Week"
Co-working e startup
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Il mondo del lavoro cambia incessantemente e si evolve, rinascendo dalle sue stesse ceneri. Nella società di oggi, figlia dei tempi che sappiamo, il prendere iniziativa e inventare un lavoro che non esiste sono prerogative fondamentali per riuscire in un campo e affermarsi come professionisti. È da questi semplici concetti che si sta confermando sempre di più la tendenza al libero professionismo e all’inventiva. Perciò, già da qualche tempo, le parole “startup” e “co-working” sono entrate prepotentemente nel vocabolario dei giovani (laureati o no) in cerca d’impiego. Ricapitoliamo di cosa si tratta. 

La startup, per definizione, è un’impresa fondata ex-novo con l’obiettivo di fornire servizi innovativi nel terzo settore, spesso ad alto contenuto tecnologico. Per aiutare la realizzazione di questi progetti entrano in gioco acceleratori e incubatori d’impresa: aziende che possono fornire i mezzi necessari per l’impostazione e la prosecuzione delle startup. Acceleratori e incubatori agiscono dopo un richiesta di ammissione da parte delle startup; quelle più idonee, con i margini di crescita e di stabilità ritenuti migliori, vengono sostenute, finanziate e accompagnate nella crescita perché ritenute capaci di offrire servizi qualitativamente alti nel settore da loro toccato.

Co-working significa invece “lavorare insieme” e non è che l’applicazione del concetto “l’unione fa la forza”. Il coworking rappresenta uno spazio condiviso da vari lavoratori freelance, che possono operare in settori anche molto distanti tra loro. L’idea nasce negli Stati Uniti nel 2005 e nel corso degli anni viene esportata, arrivando in Italia una decina d’anni fa sviluppandosi prima nelle zone settentrionali. A Roma la situazione è in netta crescita negli ultimi tempi: sono tanti gli spazi occupati in questo senso che permettono scambi tra i vari professionisti, da fotografi a sviluppatori informatici, ingegneri, giornalisti e altre forme di libero professionismo. 

Tra le varie zone della Capitale si distribuiscono aree dedicate come l’Arcò, a due passi da Villa Ada, il Binariouno a San Lorenzo o il Monte Testaccio 34 nello storico quartiere da cui prende il nome. Il canone mensile va dai 200 i 250 euro e offre i mezzi necessari e una dimensione professionale a chi opera nel terzo settore in maniera indipendente. 

A testimoniare il nuovo corso del mondo lavorativo, dal 6 al 14 aprile assisteremo alla seconda edizione della “Rome Startup Week”, manifestazione dedicata proprio ai mondi appena descritti. “Innovazione, Imprenditorialità e Investimenti” è lo slogan di quest’anno, con giornate tematiche che coinvolgeranno i dirigenti d’impresa, ospiti e partner internazionali. Si svolgerà presso lo spazio delle Regione Lazio nel palazzo storico del WEGIL, a Trastevere. Soprattutto, l’obiettivo degli organizzatori è quello di trasformare Roma nel fulcro del mondo del lavoro 3.0 su scala nazionale. Sono tante le startup fondate nella Capitale ed esistono associazioni come Rome Startup che intessono rapporti tra imprese, investitori e fruitori e hanno l’obiettivo di fomentare l’ecosistema romano, per farne il punto di riferimento per il Sud Europa. Creatività e condivisione, dunque, sono i nuovi ingredienti fondamentali per realizzarsi nel mondo sempre più specializzato del lavoro. La fantasia al potere, di nuovo e come sempre. 


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