Patrizia Laquidara: «Torno per raccontare la bellezza»

L'artista catanese esce con il nuovo album "C'è qui qualcosa che ti riguarda": «Ho sperimentato il crowdfunding e l'ho trovato un qualcosa di rivoluzionario»
Patrizia Laquidara: «Torno per raccontare la bellezza»
Simone Zizzari
3 min

ROMA - «Avevo un po' perso il senso dell'orientamento nell'industria musicale di oggi, poi grazie al crowdfunding ho trovato un modo nuovo per mantenere la mia indipendenza artistica». Patrizia Laquidara è tornata dopo un lungo silenzio. Lo ha fatto a modo suo, seguendo strade alternative e mai banali. C'è qui qualcosa che ti riguarda è il suo nuovo album ma è soprattutto un raggio di luce che attraversa il piatto panorama musicale contemporaneo. «La bellezza è sempre stata una cosa rivoluzionaria», ci ha raccontato al telefono. «Sono partita da questa considerazione per fare una album che contiene diverse anime. Il singolo "Marciapiedi" è servito proprio a questo, ad evidenziare come la Patrizia di oggi è quella di una volta ma vista da una prospettiva diversa».

L'uscita del suo nuovo lavoro, molto femminile e d'autore, è all'opposto delle produzioni usa e getta con le quali siamo ormai abituati a convivere. «Volevo realizzare un album che potesse durare nel tempo, che regalasse ad ogni ascolto qualcosa di nuovo. Necessitavo però di una produzione importante, visto che avevo bisogno di molti musicisti e tanti strumenti per concretizzare la mia idea. Mi sono approcciata al crowfunding con un po' di scetticismo e timidezza ma in poco tempo ho raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissata e sono stata molto sorpresa dal successo di questa campagna. Mi imbarazzava chiedere ai miei fan dei soldi per realizzare il disco e invece ho capito che quella che chiedevo a loro era solo la fiducia che loro mi hanno subito accordato. Non avendo firmato alcun contratto ho avuto una totale libertà creativa. Il pubblico non è un contenitore vuoto da usare come meglio si crede ma una parte attiva di tutti noi artisti», ha proseguito la Laquidara

L'artista catanese è tornata ad undici anni di distanza dal suo precedente lavoro di inediti in studio: «Ho atteso tantissimo tempo per uscire con questo nuovo lavoro semplicemente perché ho fatto tanti live e non ho avuto il tempo di fermarmi e di cominciare a comporre serenamente. Spero di non dover aspettare altri undici anni per uscire con il prossimo album. Tutto starà a capire dove tirerà il vento discografico italiano. Per ora è veramente difficile riuscire a barcamenarsi in questo mondo. Magari anche io farò solo un singolo, chi lo sa». 

Si torna a parlare del suo nuovo album: «Ci sono due temi che hanno un risalto assoluto, uno è quello femminile, l'altro è quello della trasformazione. Ho voluto raccontare tante storie di donne che trovano sempre il potere di rinascere dalle macerie e di imporsi con il loro atteggiamento controcorrente in una società sempre più violenta. Il mio invito è quello di guardare dove non si è mai guardato prima: lì, in quella zona buia, si può trovare la bellezza». 


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