Presentato The Young Pope: «Milik? Gli improperi a Higuain ci sono tornati indietro»

Presentata a Roma la serie evento targata Sky. Silvio Orlando: «Interpreto il Segretario di Stato grande tifoso del Napoli. L'Infortunio di Milik? Colpa anche dei tifosi partenopei». Il suo personaggio ha i cellulari con le cover di Hamsik, Higuain e Insigne e la suoneria è quella di un giorno all'improvviso. Sorrentino: «Il calcio amo guardarlo, non parlarne»
Presentato The Young Pope: «Milik? Gli improperi a Higuain ci sono tornati indietro»
Simone Zizzari
7 min

ROMA - Paolo Sorrentino, il regista premio Oscar con "La grande bellezza", torna sulle scene con la serie tv targata Sky Atlantic "The Young Pope", presentata alla stampa stamattina a Roma con il cast al completo. Dal giovane papa americano Jude Law al segretario di stato Silvio Orlando c'erano tutti i protagonisti della serie evento che dal 21 ottobre andà in onda alle 21.15 con due puntate a settimana (per un totale di dieci).

FOTO, IN THE YOUNG POPE C'E' ANCHE IL CORRIERE DELLO SPORT-STADIO

DI COSA PARLA LA SERIE - Il protagonista della serie è un Papa, Pio XIII, il primo proveniente dal nordamerica.

E' giovane, misterioso, contradditorio, imperscrutabile. Si nasconde per suscitare maggiore interesse nei suoi confronti («come farebbero i Daft Punk», dice ad un certo punto) ed è in bilico tra modernità e tradizione. Il Papa sorrentiniano è ironico, scaltro, circondato da vescovi vecchi, ancorati alla tradizione conservatrice e alle prese con i soliti intrighi di potere. «Il Vaticano è il posto della solitudine per antonomasia, a maggior ragione lo è un Papa», ha detto Sorrentino. «L'idea è quella di raccontare il clero per quello che è: esseri umani tra gli umani, con i loro pregi e i loro difetti, i loro limiti, le loro capacità, le loro incapacità. Non mi interessava affrontare temi spinosi che ormai sono stati analizzati nel dettaglio come Watileaks, per esempio. La pedofilia appare ma è solo sfiorata visto che non è un problema momentaneo ma millenario», ha raccontato il regista. The Young Pope (che avrà anche una seconda stagione) è una prodigiosa opera visiva, una 'grande bellezza' per gli occhi. Non c'è solo l'esaltazione estetica ma anche l'approfondimento di personaggi «che in 10 ore verranno analizzati inevitabilmente con molta più profondità», ha detto Sorrentino. «Il fatto che ci sia una seconda stagione non vuol dire che questa serie si trasformerà in una soap opera. La trama sarà autoconclusiva anche se alcune vicende resteranno aperte».

CHE NUMERI! - La serie tv ha già dei numeri da capogiro ancor prima di essere trasmessa su Sky Atlantic. Si pensi che The Young Pope (costato circa 40 milioni di euro) è stato già venduto in 110 paesi. Per Paolo Sorrentino i complimenti sono arrivati da tutto il mondo, incluso il collega Ron Howard (il regista di 'Inferno') che ha parlato di Gomorra come di un “Rinascimento delle serie tv italiane”. «A me fa molto piacere che tutti gli attori vogliano lavorare con me essendo io figlio di una casalinga e di un impiegato», ha proseguito Sorrentino. 

JUDE LAW: «IL MIO RAPPORTO CON SORRENTINO» - In conferenza stampa c'è anche Jude Law che interpreta Lenny Belardo, Papa Pio XIII: «Con Sorrentino ho avuto un rapporto perfetto. Lui ha una visione del cinema che mi incanta. Non è stato facile entrare nel mio personaggio e all'inizio ero timoroso, mi sono messo nelle mani di Paolo che ha fatto un lavoro straordinario». A proposito di Sorrentino, pare che gli abbiano proposto di dirigere il nuovo 007: «Non sono pronto per un passo del genere! Anche se mi piacerebbe molto girare un James Bond. Per ora mi diverto a vedere le imitazioni che mi dedica Maurizio Crozza che ho trovato molto ma molto simpatiche», ha detto il regista napoletano.

SILVIO ORLANDO: «IO COME LA CRISTOFORETTI» - Silvio Orlando - che nella serie interpreta il Segretario di Stato Angelo Voiello - si è detto onorato di aver potuto prendere parte a questa poderosa serie tv: «Mi sono sentito come l'astronauta Samantha Cristoforetti, anche per via della lingua visto che per recitare in inglese mi sono dato a uno studio matto e disperatissimo», ha detto l'attore, grande tifoso del Napoli. «Vi racconto questo aneddoto, visto che in Vaticano non ci hanno concesso l'opportunità di girare nemmeno una scena, siamo andati come turisti io, Paolo e Jude. Eravamo lì che passeggiavamo per alcune stanze quando ad un tratto ci siamo ritrovati nella cappella Sistina. Beh, tutti i turisti hanno smesso di guardare quel capolavoro e hanno girato lo sguardo verso Jude Law. Ecco, in quel momento ho capito che razza di attore fosse e che per me non sarebbe stato semplice stargli accanto», ha detto ironicamente Orlando. 

CAPITOLO HIGUAIN - Durante la serie viene spesso riproposto il nome di Gonzalo Higuain, l'attaccante ex simbolo del Napoli passato in estate all'odiata Juventus. Il tradimento non passò inosservato a Sorrentino che a Venezia dichiarò: «La Chiesa si occupa frequentemente di temi come la fede e il tradimento. Mantenere Higuain con la maglia del Napoli aiuta a ricordare questi due concetti». Il regista poi non è più voluto tornare sull'argomento ma il calcio nella serie appare eccome.

«L'INFORTUNIO DI MILIK COLPA ANCHE DEI TIFOSI» - Proprio Silvio Orlando ha regalato l'unica battuta calcistica: «Se in futuro Paolo o io faremo un film sul calcio? Proprio oggi ci fate questa domanda? L'infortunio del nostro centravanti di sfondamento Milik è stata una botta durissima. Serva da lezione ai napoletani che hanno rivolto tante bestemmie e lanciato tanti anatemi sulla salute di Higuain. Ecco, adesso ci sono tornate addosso così violentemente che hanno colpito proprio Milik. Una lezione epocale per la città di Napoli e per i suoi riti scaramantici. Converrebbe di più concentrarci sul nostro collettivo», ha concluso Orlando il cui personaggio nella serie ha una fede verso il Napoli quasi pari a quella verso Dio.

C'E' ANCHE IL CORRIERE DELLO SPORT-STADIO - In alcune scene infatti si vede il Segretario di Stato Voiello inneggiare ad Higuain («Help us, Pipita»), leggere il Corriere dello Sport-Stadio e rispondere a tre cellulari con le cover di Hamsik, Insigne e Higuain. Per non parlare della suoneria del cellulare che squilla con il coro di 'Un giorno all'improvviso'. Sorrentino ha poi mostrato alcune suore intente a giocare a pallone in un giardino vaticano e ha confessato di aver preso ispirazione dall'esultanza di Wayne Rooney per una posa del Papa Pio XIII spesso immortalato a braccia aperte: «Mi piace da morire guardare il calcio, lo osservo con grande passione ma non chiedetemi di commentarlo, la trovo una cosa noiosissima. Se sto facendo un film su Berlusconi? No, è solo un'idea come tante altre che mi girano in testa. Faccio una cosa alla volta quindi non è vero che lo sto già realizzando». Amen.


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