Torna sul palco “Figli di un Dio minore”

Al Teatro Greco, dal 9 al 19 febbraio, si alza il sipario per il grande classico di Mark Medoff diretto da Marco Mottolini
Torna sul palco “Figli di un Dio minore”
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«Spero di saper sfruttare al meglio l'occasione di fare un teatro che sappia colmare la distanza, spesso assai forte, fra rito e fruizione, riunendo nella partecipazione e nel divertimento la comunità del pubblico più diverso». Queste le parole del regista Marco Mottolini che racconta la sua rappresentazione teatrale, diventato un piccolo caso, “Figli di un Dio minore” che andrà in scena al Teatro Greco dal 9 al 19 febbraio. Lo spettacolo - unico nel suo genere perché si rivolge tanto agli udenti che ai non udenti - pone con delicatezza e poesia l'attenzione su una minoranza invisibile, quella dei sordi e getta luce su quella sottile linea in cui universi comunicativi si incontrano. 

Era il 1986 e William Hurt dedicava a Marlee Matlin una delle più belle dichiarazioni d'amore della storia del cinema. Trent'anni, un Oscar e un Golden Globe alla stessa Matlin più tardi, “Figli di un Dio minore” è tornato in teatro, nella prima versione italiana della piece originale di Mark Medoff del '78.

In un Istituto per sordi arriva un nuovo insegnante di logopedia. È James Leeds, un giovane i cui metodi  anti-convenzionali e diretti sono guardati con sospetto dal direttore che lo esorta subito a non essere troppo “creativo” nell’insegnamento. La vera sfida per il professore è rappresentata da Sarah, una giovane donna, bella, intelligente e sorda dalla nascita. Diplomata nell'istituto, si sente più sicura in mezzo alla “sua gente” e preferisce non affrontare l’esterno, una realtà che percepisce come ostile e crudele. Sarah ha un carattere forte, è spigolosa, introversa. Fiera della sua diversità si rifiuta di parlare perché, non avendo mai conosciuto il suono della voce umana, sa di non poter farlo bene come gli altri, non usa la lettura delle labbra, nonostante la conosca, e si esprime solo attraverso la lingua dei segni. Le particolari attenzioni che il logopedista rivolge all’ex-allieva non sono viste di buon occhio né dal direttore, né da due giovani audiolesi che vivono nell’Istituto. Leeds non si arrende e Sarah sembra volerlo mettere ogni volta alla prova. Nonostante, e forse proprio per questo, Sarah e James finiscono per innamorarsi anche se la loro relazione deve superare molti ostacoli. 

Protagonisti, nei panni del logopedista James Leeds e della studentessa sorda Sarah Norman, sono Giorgio Lupano e Rita Mazza, in una compagnia di attori udenti e non e in un allestimento che porta davvero in scena quella distanza apparentemente incolmabile, unendo lingua dei segni e quella parlata. Oltre ai due già citati attori, sul palco: Cristina Fondi, Francesco Magali, Gianluca Teneggi e Deborah Donatio.


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