I Cuori Ingrati del calcio e due libri sul Tennis

Da Meazza a Higuain, gol e tradimenti che hanno fatto la storia del calcio. E poi tutto il Tennis passato al Cinema e il manuale di Renè Lacoste, un grande di Francia
I Cuori Ingrati del calcio e due libri sul Tennis
Massimo Grilli
5 min

Alla faccia della solita e fin troppo abusata dichiarazione, «se segno non esulto», il tema dei “traditori” nel calcio, di chi cioè passa più o meno con disinvoltura da una squadra ad un’altra, magari divisa dalla prima da una rivalità storica, è molto frequente, ed è tornato di moda negli ultimi giorni in occasione della sfida tra Napoli e Juventus, decisa non a caso da Higuain (prima amato e poi odiato dai tifosi del San Paolo) a cui è dedicata opportunamente la copertina di questo interessante libro. E’ un viaggio esauriente e passionale tra i più celebri voltafaccia del pallone, in Italia e oltreconfine, con protagonisti alcuni dei più grandi campioni della storia del calcio. Se non tutti ricordano che il grande Giuseppe Meazza dopo una vita nell’Inter chiuse la sua carriera con i colori rossoneri, se a Roma ancora viene evocato - nei giorni del derby del Cupolone - il record di Selmosson, l’unico capace (negli Anni Cinquanta) di segnare in un derby con le casacche di Lazio prima e Roma poi, sono nella memoria di tutti il caso di Ronaldo (anche lui prima interista e poi milanista), di Figo (a cui il passaggio dal Barcellona al Real Madrid costò il lancio… di una testa di maiale dagli spalti del Camp Nou). E poi, tra gli altri, i “tradimenti” di Altafini, il primo autentico “Core ‘ingrato” della tifoseria napoletana, Cruyff, Schuster, Lampard, Bobby Moore, Denis Law, Tevez, Owen, per finire ad Aldo Serena, l’unico ad aver indossato le maglie di Juventus, Torino, Milan e Inter. Altro che bandiera…
CUORI INGRATI, di Mattia Di Lorenzo, con prefazione di Gennaro De Crescenzo; Urbone Publishing, 112 pagine, 12 euro.

Dalla partita surreale di Blow Up all’immortale “Batti lei!” di Fantozzi, dall’ex giocatore professionista di Hitchcock e il suo “Delitto perfetto” alle nevrosi di Borg e McEnroe. Se è vero che il Tennis, disciplina tecnica come poche altre, è uno degli sport più difficili da trasferire sul grande schermo, è altrettanto certo che il Cinema ne ha fatto grande uso, e questo libro sorprendente lo dimostra. Con il piglio del duplice appassionato, Claudio Nobile (un passato da proiezionista e un presente da innamorato del tennis) ci ha regalato una straordinaria enciclopedia del Tennis visto al Cinema, dal primo film dove sembra comparire una racchetta (“Rebecca la prima moglie”, del 1940, ancora Hitchcock alla regia) fino alla Guerra dei Sessi con Emma Stone alias Billie Jean King come protagonista. Ricchissimo di foto, diviso per capitoli (Animazione, Campo Centrale, Morte in scena…) questo libro presenta tutte le schede dei film citati e la descrizione delle parti dove il nostro sport fa capolino o semplicemente da sfondo, quando invece non “recita” da protagonista. Un totale di 190 pellicole, che alla fine vengono raccolte in statistiche incredibili, dalle superfici di gioco che compaiono nei film al colore delle palle utilizzate… Da non perdere.
                
«Quando penso a tutte le partite che ho giocato, mi è impossibile non cogliere l’aspetto ridicolo degli sforzi che ho compiuto in campo per lanciare semplicemente una palla bianca al di là della rete, con sempre maggiore forza e precisione!». “Tennis” è una splendida immersione in un tennis che non c’è più, dove l’understatement - l’avrete apprezzata nelle parole del campione francese - era una regola di vita, anche fuori dalle amate righe del campo. Nel 1928, quando scrisse questo libro, Renè Lacoste non aveva ancora ideato il marchio del coccodrillo che avrebbe poi campeggiato nelle sue magliette, ma a 24 anni era già un campione affermato (sei titoli del Grande Slam in bacheca) e uno dei quattro Moschettieri (con Borotra, Brugnon e Cochet) capaci di portare la Coppa Davis in Francia. A metà tra l’autobiografia e il manuale, accompagnato da tante immagini per mostrare i vari colpi, Lacoste racconta gli anni d’oro del tennis dei pionieri, descrive la tecnica e i punti di forza dei campioni suoi contemporanei, da Tilden alla Lenglen, ci parla di tattica, dei movimenti giusti nel doppio, della sua formula magica così splendidamente demodè: «Per vincere, possiedo soprattutto due cose che chiunque può procurarsi: una collezione completa di libri sul tennis, con le pagine che si staccano a forza di rileggerle, e un muro di cemento ricostruito ogni anno perché consumato a furia di ribattere le palle che mi restituisce instancabilmente». Bien joué, Renè.
TENNIS AL CINEMA, la prima guida ragionata allo sport dei gesti bianchi passato sul grande schermo; di Claudio Nobile, Edizioni Efesto, 298 pagine, 25 euro.
TENNIS, di Renè Lacoste; Edizioni Mare Verticale, 222 pagine, 20 euro.


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