Chi ama il calcio e frequenta il mondo del web, conosce sicuramente Romanzo Calcistico, il seguitissimo profilo Instagram e Facebook curato da Luigi Potacqui. Forse però non tutti i suoi seguaci sanno che l’autorevole blogger abruzzese è stato un bravo calciatore anche lui - tanto da essere ancora presente nel database di Transfermarkt - nella sua amata Giulianova (quanto ci mancano le battaglie dei giallorossi in serie C contro Pescara e Chieti, ora dopo numerose vicissitudini la squadra gioca in serie D). Potacqui scendeva in campo con la maglia numero 10, i suoi allenatori gli davano libertà di “svariare”, ed è rimasto inevitabilmente affezionato a questo ruolo tutto particolare, che anche in un calcio dove ormai contano i moduli e non più i numeri, resta sinonimo di fantasia, genio, trasgressione. Da questa passione, da questo legame con la “sua” maglia, deve essere nata l’idea di scrivere un libro sui grandi fantasisti del calcio. Da Del Piero a Rivera, da Baggio a Maradona, da Totti a Zico, da Messi a Ronaldinho, con un capitolo dedicato ai talenti argentini (Carlovich, Riquelme, Valderrama…) ci sono proprio tutti i grandi interpreti di questo ruolo, ciascuno con i suoi gol, le azioni diventate leggenda, i lati più umani, anche negativi. Un inno alla bellezza del calcio, impreziosità dai ritratti di Mario Monno.
LA MAGIA DEL NUMERO 10, di Luigi Potacqui, Sonzogno Editore, 207 pagine, 15,90 euro.
Partite senza pubblico, o con un migliaio di spettatori, scelti dalle società. E gli ultras? A casa, come il resto dei tifosi, forse davanti alla televisione o forse nemmeno, chi lo sa. Qualcuno durante il lockdown ha cercato di mettersi di traverso rispetto alla ripresa dell’attività dentro stadi malinconicamente vuoti, ma senza risultati, una sconfitta dolorosa per chi riteneva magari di contare un po’ di più, nel sistema calcio del terzo millennio. E mentre qualcuno applaude l’assenza di questa particolare categoria di tifosi, pur in un contesto di gioco per altri versi irreale, due libri tornano a mettere gli ultras in una posizione centrale. Uno - libro di calcio dell’anno, secondo il Telegraph - l’ha scritto un giornalista e scrittore inglese, trapiantato a Parma (squadra per cui tifa, insieme all’Everton). Tobias Jones ha passato due anni con gli ultras di Cosenza, condividendone le trasferte, gli eccessi e le “buone azioni”. Ne scaturisce una sorta di approfondita inchiesta sullo stato del nostro calcio, dove vengono messi in rilievo i lati più in ombra delle tifoserie, i collegamenti malavitosi, il continuo richiamo al fascismo, la violenza latente, uniti al tentativo di capire il “fenomeno ultras”, come nasca e si coltivi questa passione unilaterale nelle nostre curve, dove, dicono i protagonisti «è possibile trovare valori altrove scomparsi come la fratellanza, la lealtà, il senso della comunità». Un ritratto dell’Italia diversa, che farà discutere. Altrettanto emblematico, per la forza delle sue immagini, è lo splendido libro fotografico di Andrea Rigano, che tra il 2003 e il 2010 ha scattato migliaia di foto delle nostre tifoserie, ritratte in "azione" in curva e all’esterno degli stadi (non a caso il libro, di grande formato, è diviso in due parti, che si leggono in senso opposto), tra scontri e cortei. Nessun commento o giudizio, solo foto in questo volume (al secondo posto nella classifica Ibs di libri di arte, architettura e fotografia), a ritrarre volti e striscioni, bandiere e slogan dei ribelli degli stadi, esponenti di una sottocultura che non va banalizzata ma studiata e, dove possibile, compresa.
ULTRA’, il volto nascosto delle tifoserie di calcio in Italia; di Tobias Jones, Newton Compton Editori, 380 pagine, 9,90 euro.
#WESTAND, a modern love story, fotografie 2003-2010; di Andrea Rigano, Alcatraz Edizioni, 192 pagine, 30 euro.