© ANSAROMA - Di bravi ce ne sono tantissimi, di campioni parecchi. Di leggende, come è stato e sempre sarà Valentino Rossi, se ne contano pochi nel mondo dello sport. Difficile al momento immaginare che arrivi qualcuno in grado di rappresentare la MotoGp dentro e fuori dal circuito come ha fatto per oltre due decenni il pilota di Tavullia. Non sono solo i nove titoli mondiali conquistati in classe 125, 250, 500 e successivamente MotoGp (l'unico nella storia a riuscirci) a spiegare perchè la figura di Rossi sia più unica che rara nel motorsport. Il Dottore è stato uno di quegli sportivi capaci di diventare un personaggio più grande della stessa disciplina da lui praticata. Un esempio per più generazioni di appassionati, un motore (è proprio il caso di dirlo) per l'intero movimento motociclistico dalla fine degli anni '90 all'inizio dell'attuale decade, quando però si è reso conto che, anche per lui, era arrivato il momento di salutare.
Numeri da alieno
Parlando del lato puramente sportivo, i numeri sono impressionanti. Nove i titoli mondiali conquistati tra le varie classi, un'impresa difficilmente pareggiabile nell'era moderna, dove gli equilibri possono cambiare in fretta, e che in tutta la storia del Motomondiale vede davanti a Rossi solo Giacomo Agostini a quota 15 e Angel Nieto a 13. Sette invece i titoli della classe regina, uno in meno di Agostini, detentore del record assoluto. Sono 423 finora i Gp disputati in tutte le classi, che potrebbero diventare 432 a fine stagione. Di questi, 235 sono hanno visto Valentino a podio, e tra i quali si contano 115 vittorie. In MotoGp è primatista assoluto con 89 successi.