Divertirsi in pista con le moto da… strada

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E’ il trofeo nazionale di velocità su pista più democratico e allo stesso tempo “ignorante”: divide senza troppi complimenti i piloti in otto categorie (quattro per la 600, quattro per la 1000) in base ai tempi che fanno segnare sui quattro tracciati più importanti d’Italia (Imola, Misano, Mugello, Vallelunga). Così l’imprenditore che arriva in autodromo in Ferrari con la moto super preparata, può ritrovarsi a partire dietro l’operaio ma a fine gara, anche se ha preso la famosa "paga", fa festa insieme al resto del paddock composto da studenti, professionisti, meccanici, commercianti. E’ la formula del Trofeo Italiano Amatori che, in dieci anni, ha fatto scendere in pista oltre 1.500 non-professionisti, personaggi autentici che, senza questa proposta, avrebbero continuano a formare il cosiddetto “popolo delle prove libere”, senza mai accostarsi alle competizioni. Il regolamento è piuttosto libero e di moto in griglia, prevalentemente sportive, se ne vedono di qualsiasi marca: dalla Honda CBR 1000RR alla Yamaha R6, passando per la BMW S1000RR alla Kawasaki Ninja, la Ducati Panigale e l'Aprilia RSV4. Il più delle volte entrano in pista così come sono uscite dal concessionario: i piloti smontano solo frecce, luci e portatarga e sono pronti per un week-end da veri… campioni.

Ognuno di loro racconta una storia originale, fatta soprattutto di passione, spesso di sacrifici, talvolta di scelte che, giunti in quella fase della vita in cui i risultati del proprio impegno consentono di togliersi delle soddisfazioni, portano a privilegiare la moto rispetto ad altri hobby. Ma non si pensi al Trofeo Amatori come ad una sorta di lobby di signorotti panciuti che se la suonano e se la cantano. Agli estremi (almeno anagrafici) dei circa 200 piloti che hanno animato le sei gare del 2014 si trovano infatti un sedicenne, il milanese Alessio Terziani, studente del liceo scientifico e proveniente dai kartodromi su cui si è fatto le ossa con la Yamaha R 125 Cup (poi vincitore della classe 600 Base), ed il sessantaquattrenne torinese Mario Minella che, dopo 40anni di corse in auto, sia in circuito sia nei rally, ha debuttato con le due ruote nel 2013 grazie all’appoggio dell’ex campione italiano della SuperSport Matteo Colombo. Dalla galleria degli imprenditori di successo non può mancare il toscano Dante Del Vecchio, titolare di un’azienda che, installata in un’antica villa padronale sulle colline intorno a Firenze, produce penne e orologi di lusso. Dante, 58 anni ed una lunghissima militanza nei trofei, si concede ogni anno pochissime vacanze, ovvero solo quelle che gli consentono di gareggiare nelle cinque prove del campionato. E come certi vini rossi che provengono dalle sue terre, migliora, a dispetto dell’età e degli impegni imprenditoriali. Quest’anno, proprio all’ultima gara sulla pista di casa del Mugello, ha abbattuto il muro dei 2 minuti sul giro "secco" ed ha meritatamente portato a casa il titolo della Over 50.

 

Tra gli Amatori ci sono anche uno specialista internazionale di impianti di navigazione su navi da crociera, il quarantaseienne marchigiano Fabrizio Fiorucci, campione della 1000 Avanzata appena al secondo anno di gare, che per il suo lavoro di altissima competenza su apparecchiature estremamente complesse (dai radar dei transatlantici alle “scatole nere”) è spesso chiamato ad intervenire in ogni angolo del mondo, dalla Corea, a Santo Domingo a Miami; il venditore di laser per alta chirurgia Elia Sebenico, campione della 1000 Base, ma anche l’impiegato specializzato nel controllo di gestione Heikki Zaffelli, 34 anni, di Reggio Emilia. E poi non mancano studenti, operai (anche cassintegrati), commercianti, artigiani etc etc. Il tutto è amalgamato da un’atmosfera in cui l’agonismo e le rivalità in pista sono ai massimi livelli ma si stemperano poi nel paddock, intorno a grandi tavolate dove si accorciano tutte le distanza, sia quelle sancite in pista dal cronometro, sia quelle sociali. 

Dal punto di vista tecnico la formula è Open nel senso che non prevede limitazioni alla voglia (ed alle possibilità) dei piloti di preparare i propri mezzi: tanto a fare la differenza, a questo livello, è sempre il manico. Per questo il Trofeo Italiano Amatori è rimasto l’unica, vera palestra dei preparatori di stampo antico, gli artigiani della fresa, scomparsi dagli altri campionati e qui capaci di tirare fuori autentici gioielli sia dal punto di vista delle prestazioni che dell’affidabilità.

Per l’edizione 2015 il campionato ideato da Daniele Alessandrini, un’autorità nel campo dei piloti amatoriali, volta pagina e introduce una serie di novità assolute. Le gare diventano sei, di cui cinque inserite sempre nel cartellone della Coppa Italia ed una extra, in più uno dei round sarà doppio (come nel mondiale SBK) ma il titolo si assegnerà sui cinque migliori risultati, ammettendo dunque due scarti. Inedito anche il capitolo pneumatici: il trofeo rimane monogomma Metzeler ma si potranno usare anche i nuovissimi e più performanti Racetech RR, con mescole e misure a scelta del pilota. E per l’acquisto non sarà più obbligatorio rivolgersi al servizio in pista. I costi? Con 2.400 euro si ha diritto, tra gli altri, all’iscrizione a cinque gare (la sesta è facoltativa, e costa 310 euro), a 2 treni di pneumatici Metzeler Racetec RR. 

Il calendario 2015:

Test 27-29 marzo Misano World Circuit "Marco Simoncelli"
Round 1: 12 aprile Autodromo Internazionale del Mugello
Round 2 : 24 maggio Autodromo Piero Taruffi Vallelunga
Round 3: 28 giugno Misano World Circuit "Marco Simoncelli"
Round 4: 26 luglio Misano World Circuit "Marco Simoncelli"
Round 5: 27 settembre Autodromo Internazionale del Mugello

 

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