EICMA, Caliari: “Polizze low cost per le moto”

L'intervista: «Puntiamo a creare una compagnia nostra o a lavorare con qualcuno. Serve una ristrutturazione delle assicurazioni. L’intesa con la Federazione motociclistica garantisce un’utenza base di 150.000 tesserati»
EICMA, Caliari: “Polizze low cost per le moto”
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Nell’anno della sospensione (chiusura?) del Motor Show di Bologna, l’appuntamento con il Salone-Esposizione delle moto, per tutti EICMA, di Milano, è un momento importante di riflessione. E aguardare bene, quei timidissimi segnali di ripresa nella nostra economia si riflettono sull’offertacomplessiva che gli appassionati troveranno tra i sette padiglioni della Fiera milanese. Forse è lavoglia di non soccombere alla crisi, forse l’inevitabile risultato di chi non può far altro che investiresu tecnologia, creatività, design per uscire dal tunnel, sta di fatto che si respira una vitalità quasiinattesa per il momento. Una sorta di contraddizione in termini, amplificata dai numeri e presenzeda record. Quando poi si aggiungono progetti come quello sulle nuove polizze low cost spiegatonell’intervista a Pier Francesco Caliari, anima dell’EICMA e della Confindustria delle moto, alloraviene da pensare all’ottimismo delle idee. Magari un po’ ardite, ma se non ci si inventa qualcosaora, trasformando la crisi in opportunità di crescita, quandosi potrà mai cambiare? E tornare a daregas come ai bei tempi?E allora leggiamo cosa ci aspetta nei giorni dell'EICMA e soprattutto qualche spunto per il futurosperiamo non troppo remoto.Quali sono le sensazioni, a meno di 24 ore dal taglio del nastro di EICMA?«Le sensazioni sono buone. Un timido segnale dal mercato delle due ruote, negli ultimimesi, c’è e ci fa ben sperare. Inutile nascondersi, la situazione è difficile ma sto notando un grandesforzo da parte di tutte le aziende del nostro settore. Dai Costruttori quelli di abbigliamento,accessori, caschi...».Sarà un Salone ancora più “ricco”, rispetto all’edizione 2012.«Avremo tanti espositori, anche molte realtà provenienti dall’estero e questo è un bel segnalema anche il frutto del lavoro svolto. Da tre anni a questa parte, EICMA non finisce la domenica delSalone ma vive 365 giorni l’anno. I cinque di esposizione sono solo la ciliegina sulla torta madurante la stagione siamo presenti in tante realtà: dalla Superbike al trial, passando per il fuoristradae le moto d’epoca. Vogliamo essere in mezzo alla gente che vive il motociclismo tutti i giorniEICMA è il Salone degli industriali ma è anche intrattenimento non solo per i consumatori diretti ela nostra formula sarà vincente anche in futuro».I numeri di EICMA 2013 parlano di un Salone che va in controtendenza rispetto alla crisigenerale. Come mai?«Perché le due ruote sono il presente e il futuro. Le auto, per esempio, sono un segmentomotoristico fondamentale ma nei prossimi anni avranno problemi sempre maggiori a causadell’aumento del traffico e della diminuzione degli spazi. Anche gli scooter ora stanno soffrendocome tutti i settori ma resistono e sappiamo bene che saranno il futuro della mobilità, perchémuoversi a due ruote su un mezzo automatico è semplice e veloce. Questa è la mobilità a due ruote“necessaria”, poi c’è tutta una fetta di mercato legata a chi vive le due ruote per passione e noi,come ANCMA-EICMA, dobbiamo guardare con attenzione anche a loro. L’obiettivo è farriavvicinare i giovani alle moto e agli scooter e per questo è necessario ripensare, tutti noi nessunoescluso, il modo di comunicare e di produrre i nostri prodotti con sistemi innovativi e freschi. Leaziende, negli ultimi tempi, lo hanno capito e stanno reagendo bene facendo sforzi di ogni tipo. Ilcasco glitterato d’oro, ad esempio, qualche anno fa sarebbe stato impensabile per un mondo di durie puri ma oggi è proposto nel modo corretto. Il settore è recettivo perché chi è al comando delleaziende a due ruote è prima di tutto un appassionato di questo mondo, va in moto e conosce chi leutilizza. Qui c’è una grande differenza con il mondo delle auto ed è semplice: l’automotive di altolivello produce vetture da sogno, irraggiungibili per i più mentre le Case moto producono un sognorealizzabile, perché anche il mezzo a due ruote più costoso, vedi Harley o Ducati, è accessibile atutti con qualche sforzo e piccoli-grandi sacrifici».A EICMA 2013 troveremo una nuova area dedicata alla sicurezza e organizzata propriodall’ANCMA. E’ uno dei vostri “pallini” da sempre...«Diciamo che è il nostro obiettivo numero uno, insieme al credito al consumo e alleassicurazioni. Le infrastrutture, in Italia, sono pensate e realizzate per l’automobilista: basti pensareai guardrail “ghigliottine”, ai dissuasori di velocità che si trasformano in trampolini verso la morteo, più semplicemente, alla segnaletica fissa, obsoleta e pericolosa. Perché sulle piste da sci i palisono avvolti da protezioni e sulle nostre strade gli stessi pali non hanno alcun tipo di “imbottitura”?Per non parlare poi delle buche... Come ANCMA stiamo lavorando per provare a sensibilizzare ilGoverno sulla necessità di avere infrastrutture adatte ai dueruotisti. E l’Area Sicurezza di EICMA2013 spiega bene tutto ciò che stiamo facendo e dove vorremmo arrivare.Vogliamo parlare di omologazioni?«Sempre a proposito di istituzioni, nell’area custom verrà realizzata nei giorni di EICMAun’iniziativa interessante, che tocca in pieno un altro argomento sensibile. Quello dell’utilizzo diprodotti aftermarket. E prevista infatti la personalizzazione di una moto che poi sarà portata allaMotorizzazione con richiesta di omologazione. L’articolo 78 del Codice della Strada spiega come sipuò intervenire sulla propria moto senza incorrere in sgradevoli sanzioni ma ci sono delle zoned’ombra, a volte soggette ad interpretazioni. In Italia esiste un parco circolante non in linea con ilCDS. Si spediscono libretti di circolazione in Germania e in altri Paesi dove il sistema diomologazione è differente e, dopo averlo ricevuto indietro con tanto di approvazione, si è liberi dicircolare sulle nostre strade con prodotti non autorizzati. Come ANCMA dobbiamo portare alla lucequesto problema, cercando una volta per tutte di regolamentare la situazione e provando allo stessotempo a tutelare chi vuole essere creativo, diverso o più personale con la propria moto».Tra i sussuri più ricorrenti c’è quello di un nuovo progetto, firmato ANCMA in accordo con laFederazione Motociclistica Italiana, legato ad una nuova polizza assicurativa dedicata aipossessori delle due ruote, più vantaggiosa rispetto a quelle delle compagnie tradizionali. Unasorta di assicurazione low cost. E’ un segreto o se ne può parlare?«Serve una ristrutturazione del sistema assicurativo, perché così com’è non funzionano nè ilrisarcimento diretto nè la valutazione dei danni. Va tutto reimpostato e se le assicurazioni fanno“orecchie da mercante” noi ci stiamo pensando con il supporto fondamentale della FMI. Vorremmoportare in Italia un sistema come quello francese, che funziona a dovere. Non è facile, ma ciproveremo. Stiamo pensando di creare una vera e propria compagnia ma c’è anche il famoso pianoB che prevede di legarci ad una realtà esistente. Avremmo come potenziale bacino d’utenza inizialegli oltre 150.000 tesserati della Federmoto e diciamo che partiremmo già con un buon vantaggio».Più che un progetto sembra qualcosa di già strutturato. Avete idea dei tempi?«Su questa vicenda vogliamo andare molto cauti proprio perché ci teniamo molto araggiungere un risultato e non vorremmo urtare nessuna sensibilità o interesse. Allo stesso tempo lapianificazione è piuttosto definita ed estremamente chiara. Per essere in linea con i nostriprogrammi contiamo di poter decidere su quale strada prendere entro la prima metà del 2014»,Cosa si aspetta dal questa edizione del Salone?«Che le Istituzioni prendano consapevolezza che noi non siamo più quella categoia di smanettoni, enemmeno quelli, brutti sporchi e cattivi come siamo stati per troppo tempo individuati. Siamo lamobilità, abbiamo una grande passione e vogliamo che questa passione contagi anche gli altri. Ilprodotto c’è, la cultura anche e abbiamo dimostrato di saper fare le moto quindi... avanti tutta».E il il futuro, quello di un’Italia che perde anche il suo unico Salone di auo, qual’era il MotorShow, come lo vede?«Sarà quello del Centenario e coinciderà con l’EXPO. Sarà difficile migliorare un prodottobuono come quello offerto negli ultimi anni, l’aver mantenuto invariato il numero dei visitatori datre anni a questa parte nonostante la crisi è come averlo incrementato del 20% e questo è un fattoma ci proveremo e stiamo già lavorando da tempo per la prossima edizione. Spero che nel 2014 ci sipossa ritrovare a parlare di un Paese più stabile e di un popolo più fiducioso».La chiusura del Motor Show può influenzare anche l’EICMA? Si parla con insistenza di unSalone auto a Milano, sarebbe una sovrapposizione con quello delle amate moto?«L’Italia ha bisogno di un Salone delle quattro ruote ma non credo che dicembre sia il periodomigliore. Arriverebbe dopo Parigi e Francoforte e anticiperebbe di poco meno di due mesi quello diGinevra. Bologna? Fino a quando è stato vero e proprio spettacolo, il Motor Show ha funzionato edè stato un punto di riferimento per tutti ma quando è diventato un salone ha perso il suo appeal. IlMotor Show era divertimento e grande partecipazione. Le Case, a Bologna, presentavano agliappassionati la loro anima, non i loro prodotti e questo faceva la differenza. Se arrivasse un Salonea Milano? Non potrei che essere contento...».Pasquale Di SantilloFederico Porrozzi


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