Andreucci e Peugeot scalano l'Etna a tutto gas. Video

Spettacolare minifilm con protagonista l'otto volte campione italiano di Rally al volante della sua Peugeot 208 T16 da 280 cavalli. Le immagini.
4 min
di Pasquale Di Santillo

Due anni e mezzo di lavoro per un video - in casa Peugeot preferiscono il termine film - che diventerà sicuramente virale e forse, chissà, anche qualcosa di più. La Peugeot 208 T16 di Paolo Andreucci, otto volte campione d’Italia nel rally, dopo il mitico Zoncolan “scala” una vetta ancora inviolata, almeno per una macchina: l’Etna, il vulcano siciliano avvolto nella sua aurea di gigante sempre minaccioso nella sua perenne vitalità. Definirlo spettacolare non è abbastanza, emozionante sicuro, semplicemnte bello. E il merito è da dividere tra gli uomini Peugeot che fecero il primo sopralluogo a maggio 2012 durate un Targa Florio e che per raggiungere la fantastica sintesi di quasi 3 minuti di film hanno dovuto scalare tre o quattro volte l’Everest, convincere e superare tutte le resistenze del Parco dell’Etna, che è riserva naturale, e le molteplici competenze di un territorio che metro dopo metro cambiava riferimenti comunali. Alla fine, grazie anche all’impegno del collega Dario Pennica di Sicilia motori e il buon senso delle autorità locali si è trovato il compromesso su un percorso che non creava problemi di sorta e per un limitatissimo tempo di realizzazione a novembre quando ancora non ci sarebbe dovuta essere neve, che invece c’era e in un periodo che coincide con la oausa delle visite guidate per turisti..

Due mattine all’alba, coincise con una sorta di sfortunata allerta meteo - in quei giorni ci fu un nubrifragio su Catania - che di fatto ha impedito una parte delle riprese, in particolare quelle con il drone. Ma il risultato finale è incredibile. Protagonisti del film ovviamente Paolo Andreucci e la Peugeot 208 T16 che avvertiti dal boato di un’eruzione - partono, pardon, scattano . da Aci Trezza e dopo un attimo si ritrovano a tutta velocità sulle rampe dell’Etna. Terra nerissima, lava secca, accumulata dopo mille eruzioni, mista a terra e neve che Andreucci taglia con la sua abilità mentre la Peugeot 208 T16 sembra surfare in un paesaggio a metà tra il lunare e l’infernale. Si sentono altri boati, lapilli e cenere avvolgono il bolide del Leone capace di riemergere da questa nebbia con il suo rombo che lo fa somigliare ad un piccolo vulcano e continuare la scalata su tornanti e pendenze proibitive fino in cima, sul ciglio del cratere. Andreucci scende, guarda stupito l’eruzione in corso poi prende un sasso lo getta a terra e compare il marchio del Leone. Sipario. Applausi. Post scriptum: i ragazzi di Peugeot Italia, guidati da Eugenio Franzetti sono stati così bravi da convincere anche i francesi che hanno bloccato il video, pardon, il film per un mesetto per farne un film anche a livello internazionale: la soddisfazione più grande.

«E’ stata una esperienza adrenalinica anche per me. Mentre salivo verso il cratere – racconta Paolo – mi sembrava di essere su un altro mondo, affascinante e spettrale. A tratti era avvolto da nuvole che mi nascondevano la strada e dovevo guidare quasi alla cieca.. Poi all’improvviso le nubi si aprivano scoprendo su un paesaggio lunare, quasi infernale. E quel fondo stradale così strano … si muoveva sotto le ruote come fosse una cosa viva … che non ti dà mai la sensazione di controllare pienamente la vettura. Un’avventura che di certo ricorderò a lungo».


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