24 Ore di Le Mans: Sport e Tecnologia

Rotativo, turbo, ibrido e diesel: le novità a motore nascono a Le Mans
24 Ore di Le Mans: Sport e Tecnologia© Getty Images
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La 24 Ore di Le Mans è storicamente il laboratorio dove il motorismo mondiale ha testato tutte le novità più importanti che si sono succedute nel mondo delle quattroruote sportivo. La necessità di coniugare performance di altissimo livello all’affidabilità indispensabile per arrivare in fondo ad una corsa lunga 24 ore. E per ultima, la corsa tecnologica dalla quale oggi molti costruttori sono affascinati ha accelerato negli ultimi anni l’immissione nel laboratorio di Le Mans di tutte le innovazioni più moderne del settore. Quella che segue, è una sintesi delle più importanti apparse sul palcoscenico della 24 Ore.
1970 MOTORE ROTATIVO
La novità venne introdotta a bordo di una Chevron-Mazda (200 cv e 983 cc) ma si fermò dopo appena 4 ore di gara. Nel 1991, 21 anni dopo, l’invenzione centrò il bersaglio grazie al successo della Mazda 787B, l’unica conquistata a Le Mans da un marchio giapponese.
1974 MOTORE TURBO 
Il primo turbocompressore apparve nel 1962 negli Stati Uniti su una Chevrolet Corvair Monza. La Porsche lo portò al debutto in Europa a Le Mans nel 1974 per poi vincere la primo corsa con i turbo nel 1976 con la 936.
1998 MOTORE IBRIDO 
Il pioniere fu l’americano Don Panoz che elaborò un sistema combinato con il doppio motore, uno termico e uno elettrico. L’Esperante GTR-1 Q9 aveva un Ford 6.0 e un motore elettrico con batterie ricaricate attraverso il sistema frenante ma non riuscì a qualificarsi per la gara. 14 anni dopo, nel 2012, l’Audi R18 e-tron trionfò alla 24 Ore di Le Mans, prima macchina ibrida.
2006 MOTORE DIESEL 
Anche in questo campo è stata l’Audi a portare alla vittoria la prima macchina diesel nel 2006 guidata da Pirro
2011 LUCI A LED 
La prima apparizione a Le Mans 2011 su un’Audi R18 TDI, nel 2014 sempre Audi ha introdotto quelle al laser

 


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