Audi RS Q e-tron E2, sogni di sabbia

Il prototipo con tre motori elettrici e un termico generatore punta in alto alla 45esima edizione della Dakar
Audi RS Q e-tron E2, sogni di sabbia
Pasquale Di Santillo
5 min

Veni... innovai, vici. La storia di Audi si ripete da più quarant’anni, neanche avesse preso lezioni dal prode Giulio Cesare. Produce vetture normali, le rinforza innovandole tecnologicamente e motoristicamente, le porta nei vari settori del motorsport dove vince a mani basse tutto quello che può, poi riporta le modifiche e i miglioramenti sulle vetture che troviamo per le strade e ricomincia il suo ciclo virtuoso.

Gli anni d'oro

Mettendo da parte per carità di patria i Grand Prix degli anni ‘30 vinti con l’Auto Union, antenata Audi, il “giochetto” è riuscito a partire dall’introduzione di Audi quattro nei rally anni ‘80, nel DTM anni ‘90 e soprattutto con la lunghissima striscia di trionfi alla 24 Ore di Le Mans, ben 13, prima con il turbo a iniezione diretta di benzina e poi, storici, con il Diesel e con il primo ibrido. Senza dimenticare, si intende, la Formula E e di nuovo il DTM.

Nuova storia nel deserto

Così non poteva mancare l‘assalto al deserto, al mito della Dakar, dove Audi ha debuttato lo scorso anno stupendo il mondo con il suo prototipo, tutto elettrico, RS Q e-tron capace di impensierire una concorrenza di tutto rispetto e di grande qualità portandosi a casa quattro vittorie di tappa (due doppiette) e ben 10 podi complessivi, nonostan- te qualche inevitabile problema di gioventù che ne ha rallentato la marcia.

Dakar, la sfida si rinnova

Un anno e tante novità dopo, la Casa di Ingolstadt si ripresenta in Arabia Saudita per il via della 45a edizione della Dakar senza fare mistero delle sue ambizioni, sempre comunque nella consapevolezza di quanto sia decisamente molto complesso fare previsioni quando si devono correre più di 8.000 chilometri nel deserto, cioè qualcosa di molto vicino all’ignoto. Al netto dei progressi garantiti dall’evoluzione del prototipo dello scorso anno, e cioè l’Audi RS Q e-tron E2.

Progetto evoluto

Una vettura la cui carrozzeria è stata completamente riprogettata: grazie alla formativa esperienza fatta nel 2022, quando tutto il progetto è stato stressato, mes- so alla prova anche forzando in maniera estrema per capire qua- li erano i suoi veri limiti, il prototipo 2023 è diventato molto più leggero, agile, più gestibile, a cominciare dal maggiore comfort in cui si lavora, cioè guida, nell’abitacolo. Inoltre, la riduzione di peso ha favorito una migliore di- stribuzione dei pesi e ribassato il baricentro, a tutto vantaggio della guidabilità generale su percorsi accidentati come quelli generati dalle dune.

Vantaggi, questi, ridotti dalle modifiche regolamentari approvate dagli organizzatori, per cui la categoria alla quale appartiene la RS Q e-tron E2 dovrà pesare 2.100 kg, mentre quella delvariante.

Dakar 2023, il percorso

Intanto sono più chilometri e, soprattutto, più sabbia, dove per sabbia s’intende il primo, vero attacco frontale all’Empty Quarter saudita, cioè il cuore del deserto della penisola arabica, 650.000 km di nulla assoluto. 14 tappe (1-15 gennaio), più il prologo del 31 dicembre. Quattro sono ad anello, poi c’è la tappa Marathon che ne unisce due senza possibilità di assistenza intermedia. Auguri. lla concorrenza più accreditata si potrà fermare a 2.000 kg (nel 2022 erano 2.000 per tutti).

Come se non bastasse, sempre gli organizzatori hanno deciso per l’adozione di un Balance of Performance, in perfetto stile Le Mans/Endurance, che monitora e procede a regolazioni successive delle prestazioni nella convin- zione di realizzare un confronto equilibrato. Insomma, le Audi quest’anno dovranno zavorrarsi più degli altri con l’unico reale vantaggio di  poter scegliere dove sistemare la zavorra in modo da non modificare molto l’equilibrio delle masse a bordo.

Dream team Audi

La cosa, comunque, non sembra preoccupare più di tanto il dream team Audi composto esattamente alla stessa maniera dello scorso anno, cioè da tre vetture capitanate da due navigati fenomeni del volante, Carlos Sainz e Stephan Peterhansel, cioè “Mr. Dakar” in persona, e dal giovane per quanto promettentissimo Mattias Ekstrom, accompagnati dai fidi scudieri, pardon, navigatori, rispettivamente, Boulanger, Cruz e Bergkvist. Uno squadrone che ha messo in mostra già al Rally del Marocco i progressi di tutto il progetto, che a marzo si era già tolto la soddisfazione di centrare la prima vittoria in un rally raid all’Abu Dhabi Desert Challenge con l’equipaggio di Peterhansel.

Perché l’Audi di sicuro veni, di sicuro innova e molto, ma molto spesso, vici!


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