Longo, Audi: «A4 è l'auto del rilancio»

La prima intervista dopo il Dieselgate al Direttore di Audi Italia: «E’ il momento migliore per riconfermare il nostro dna con il modello simbolo del brand»
Pasquale Di Santillo
5 min

ROMA - La qualità è più forte di tutto. Dei problemi, degli scandali dai contorni ancora non del tutto chiariti che rendono la vita difficile su un mercato, quello italiano, in ripresa ma convalescente come la situazione economica generale. La qualità è più forte di tutto e Audi da sempre simbolo di eccellenza globale guarda avanti con la macchina che ha fatto la sua storia, l’A4. Un foglio bianco per ripartire, anzi per restituire vigore a qualcosa che non si è mai fermato.

La vettura giusta nel momento giusto come spiega senza reticenze Fabrizio Longo, - 52 anni, da tre Direttore di Audi Italia - nella prima intervista pubblica dopo la deflagrazione del “Dieselgate” che ha sconvolto l’universo Volkswagen. «Paradossalmente, potrebbe sembrare il momento peggiore per portare sul mercato una vettura come l’A4 invece non c’è mai stato momento migliore per riconfermare il dna Audi attraverso il modello che ha fatto di questo marchio un caso di successo. Una macchina che ha fatto la nostra storia e incarna meglio di ogni altra lo spirito e i valori del brand Audi. E in questo momento presentare A4 è il modo per prendere le distanze da un errore esecrabile commesso da pochi ma che non può minare la credibilità e l’eccellenza del saper fare Audi»

Non teme gli effetti collaterali, ripercussioni nel medio o lungo termine di questo scandalo? Come sta rispondendo il mercato?
«Per il momento non abbiamo segnali in questo senso e anzi stiamo confermando un trend decisamente positivo. Abbiamo avuto il miglior ottobre dal 2008, con un +18% e nei primi dieci mesi dell’anno, a fronte di un mercato che viaggia a +14,6%, ci siamo attestati a +8,8%. E’ il risultato della forza entrinseca del brand che si sposa molto bene con l’azione accurata e determinata dell’azienda nella vicenda in questione. Non sarà velocissima ma l’indagine interna in corso garantisce trasparenza e coerenza con le azioni che verranno effettuate sui prodotti».

Torniano all’Audi A4: da dove siete partiti per mettere mano alla settima generazione di una macchina già vincente con 2,5 milioni di pezzi venduti dal 1992, di cui 400.000 in Italia?
«Dico sempe che questa è la nuova Audi A4 perchè se è vero che somiglia all’ultima è vero anche che il 90% dei componenti sono completamente nuovi. La macchina nasce proprio da una madre diversa. Dalla piattaforma MLB, la stessa della Q7 e si vede dagli spazi che vanno oltre le minime variazioni di lunghezza e larghezza. Crescono tutti gli spazi interni per conducente e passeggeri e recuperiamo un bagagliaio di dimensioni notevoli. Insomma, è evidente il comune denominatore con Q7 con cui l’A4 condivide anche una cura dimagrante di 120 chilogrammi grazie all’utilizzo di materiali ultraleggeri che si traducono in una sempre maggiore efficienza (-21% di consumi medi, ndr) a fronte di un aumento delle potenze medie del 25%».

E poi c’è la tecnologia, l’esperienza hi-tech, l’avanguardia della tecnica che rappresenta A4, come ripetono insistenti i claim pubblicitari.
«Sì è vero, l’A4 è lo stato dell’arte del nostro concetto di mobilità moderna: dai 30 sistemi di assistenza alla guida, al virtual cockpit il cruscotto che digitalizza tutte le informazioni con un monitor LCD da 12,3 pollici, il sistema di infotainment MMI e il sistema matrix led».

Praticamente Audi A4 già prefigura la possibilità di guida autonoma?
«In parte sì, perché una macchina dotata di un ausilio come il sense system che può evitare le collisioni fino a 85 km/h, anticipa comunque il futuro. Ma alla nostra maniera, guardando a comfort e sicurezza, senza perdere il gusto e il piacere della guida. E registriamo anche un significativo ritorno delle auto 3 volumi, quando fino a pochi mesi fa sembrava che gli italiani dovessero comprare solo station wagon o SUV».

E per il 2016 cosa c’è da aspettarsi sul mercato e da Audi?
«Sul fronte generale i più ottimisti immaginano di poter raggiungere 1.700.000 pezzi, con un buon anticipo rispetto alle ultime valutazioni. Per quanto ci riguarda nel corso dell’anno continueremo il rinnovo della gamma e assisteremo all’introduzione di importanti novità di prodotto che comprenderanno anche l’anima sportiva del marchio. Le Mans? La consideriamo casa nostra ed esserci per noi sempre molto importante».

La prudenza di questo complesso periodo, impedisce a Longo di annunciare l’arrivo della nuova A5, un coupé da favola, e della nuova Q1 nella seconda parte dell’anno, mentre nei primi mesi del 2016 arrivera l’A4 S4, con buona pace del “dieselgate“!


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