Cambio di rotta: BEV piccole e accessibili

Sull'esempio della Dacia Spring, in Europa,  VW, Renault, Citroën e FIAT hanno annunciato che fra qualche anno offriranno prodotti concorrenziali in quella fascia di prezzo
Cambio di rotta: BEV piccole e accessibili
Massimo Ghenzer
2 min

L’avvento dell’elettrico ha determinato un cambio di strategia da parte dei costruttori europei. Gli investimenti miliardari e i costi delle batterie hanno fatto scegliere una strategia di margini e prezzi alti, contro una strategia più complessa ma anche più completa di gestione di prezzi accessibili e volumi. Il risultato netto è l’uscita dal mondo delle macchine piccole per concentrarsi solo sulle vetture medie e grandi che consentono margini più alti. Un passo indietro molto pericoloso che libera la fetta più grossa del mercato ai costruttori cinesi. Ora sembra che un cambiamento di rotta strategica stia avvenendo e allora i grandi produttori generalisti europei annunciano per la seconda parte della decade il ritorno alle automobili piccole elettriche con prezzi intorno ai 20.000 euro.

Certo, sempre più alti delle piccole endotermiche di prima del Covid, ma in ogni caso una proposta che riporta al centro l’offerta per il cliente medio che in caso contrario sarebbe stato lasciato in mano ai cinesi, appunto. La vettura elettrica meno cara oggi sul mercato è la Dacia Spring che riscuote un buon riscontro in Europa con un prezzo sui 20.000 euro. Anche VW, Renault, Citroën e FIAT hanno annunciato che fra qualche anno offriranno prodotti concorrenziali in quella fascia di prezzo. Una buona notizia di sicuro, ma i costruttori dovranno investire per produrre batterie migliori che durano di più, più leggere e meno care.

Seguendo poi l’esempio di Tesla, organizzare un processo produttivo e di assemblaggio più snello e meno caro. Obiettivo non facile da raggiungere, ma non ci sono alternative. L’elettrico in Europa non cresce come si vorrebbe, le cause sono molteplici e ben note a tutti ma soprattutto perché i prezzi di accesso consentono l’acquisto soltanto all’alto spendenti lasciando fuori il cliente medio e quindi la grande maggioranza dei clienti. È interessante che i costruttori europei abbiano capito che abbandonare i modelli di ingresso alla mobilità elettrica era un errore dalle conseguenze drammatiche da un punto vista industriale e sociale. Ora però ci aspettiamo i fatti dopo l’annuncio dei programmi.


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