Ginevra: per i cinesi una vetrina di prestigio

I cinesi di BYD e SAIC con MG attireranno per una settimana tutta l’attenzione dei media e dei visitatori
Ginevra: per i cinesi una vetrina di prestigio© EPA
Massimo Ghenzer
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Il Salone dell’Auto di Ginevra iniziò l’attività il 29 maggio del 1905. È sempre stato il Salone numero uno in Europa. La Svizzera ha il grande vantaggio di non avere un produttore nazionale che le permette di essere riconosciuta imparziale e neutrale nell’organizzazione del Salone. L’assegnazione degli spazi utilizza un criterio oggettivo, la quota di mercato dei vari espositori. Parigi e Francoforte invece privilegiano le Case francesi e quelle tedesche. Il Salone di Ginevra si visita facilmente, dall’inizio si vede la fine e tutto è a portata di mano. Ginevra è un Salone iconico, insostituibile, decisamente il migliore in Europa. A Ginevra si parte tutti alla pari, non ci sono preferiti e i visitatori sono ben sopra i 500.000. C’è stato un intervallo nell’organizzazione a causa del Covid ma quest’anno ha ripreso il 26 di questo mese e terminerà il 3 marzo di nuovo a Ginevra. In un periodo così incerto e di profondi cambiamenti ci si aspetta una partecipazione massiccia delle Case costruttrici dopo l’intervallo del Covid. Non è così, i grandi produttori europei e i produttori coreani e giapponesi disertano Ginevra e lasciano la vetrina ai produttori cinesi più De Meo con Renault e Dacia che saranno gli unici produttori europei presenti. Un autogol clamoroso.

I cinesi di BYD e SAIC con MG saranno presenti e attireranno per una settimana tutta l’attenzione dei media e dei visitatori. Renault con senso strategico partecipa anche con il brand Dacia che sta crescendo numericamente e qualitativamente anno dopo anno e dall’essere il prodotto più economico del mercato evolve nel costruttore che offre prodotti eccellenti a prezzi ragionevoli. Torna veramente difficile capire quale sia il ragionamento fatto dai costruttori assenti. Generalmente si pensa che la riduzione dei costi sia la motivazione primaria della mancata partecipazione a Ginevra. Probabilmente sarà questo il ragionamento fatto dalle Case nella fase decisionale. Il risultato netto è che l’abbandono di Ginevra lascia uno spazio strategico e una vetrina di valore inestimabile a due produttori cinesi che hanno programmato da tempo un attacco all’Europa.


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