Fiat-Chrysler, ora che succede?

Fiat-Chrysler, ora che succede?
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C'è attesa per la fusione che l'ad Marchionne vorrebbe perfezionare entro l'1 di giugno, per festeggiare nel il suo decennio alla guida del Lingotto, avendo in pugno il settimo gruppo mondiale dell'auto. Dopo la fusione, arriveranno la quotazione a Wall Street (entro il 2014) e la definizione della sede. Qualcuno non esclude ce ne possa essere più d’una, oltre quella di Torino, forse una anche a Detroit, o in Olanda.

POTENZIALE - Il significato dell'intesa Fiat-Chrysler, il maggiore accordo dopo l'ingresso di Porsche in Volkswagen (2009), va ben oltre i toni trionfalistici con i quali è stato accolto in Italia e all'estero, a parte le perplessità sul debito che la casa americana si porta in dote (10 miliardi di dollari). Oltre al boom alla Borsa di Milano dei titoli del Lingotto (+16,4%) quello che più conta, sono le ripercussioni dell’intesa sul mercato di casa nostra. Già, perché l'acquisizione totale di Chrysler consente a Fiat di accedere alla ingenti risorse economiche di Auburn Hills "congelate" dalla magistratura americana dal 2009, ai tempi del rischio bancarotta, in attesa che qualcuno rilevasse tutta la baracca, evitando speculazioni. E parliamo di 11,5 miliardi di dollari, più di 8 miliardi di euro. Somma ingente, indispensabile per investire su nuovi modelli.

 

SCELTE - La disponibilità di quel denaro non sarà immediata ed è difficile dire dove e come Fiat deciderà di posizionare le sue fiches. Di certo è logico pensare che l’innesto di quelle energia servirà a rinforzare il progetto del lusso costruito intorno a Maserati (a Mirafiori il nuovo SUV). Ma sarebbe ancora più auspicabile che diventi il turbo per il rilancio, tanto atteso, dell’Alfa Romeo, già avviato con la 4C. Nel piano industriale atteso per aprile, Marchionne potrebbe coinvolgere lo stabilimento di Cassino proprio per programmare i nuovi modelli del Biscione. Si parla dell’Alfa Romeo Giulia, la nuova ammiraglia, berlina basata su piattaforma Maserati a trazione posteriore; dell’erede della Giulietta, senza dimenticare la possibile accelerazione al progetto duetto con Mazda. Sarebbe gradito anche rivedere una spinta per la Lancia magari con una Delta Integrale. Nel frattempo a Melfi vedranno presto la luce i due piccoli crossover urbano che debutteranno a Ginevra: la Fiat 500 X e la mini Jeep o Jeepster.

LETTERA - Marchionne ed Elkann hanno mandato una lettera a tutti i dipendenti del gruppo dopo l’accordo definitivo per acquisire la Chrysler: «Vi scriviamo- si legge sul quotidiano di Detroit - con l'emozione che arriva dall'aver lavorato negli ultimi quattro anni e mezzo per raggiungere un'integrazione industriale e culturale e nel vederne ora la realizzazione. Siamo sicuri che la stessa emozione è condivisa dai 300.000 di voi nel mondo parte di questo giorno storico per Fiat e Chrysler...».

 

Pasquale Di Santillo 

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