Alfa Romeo - Scalata ai Suv con la Stelvio

Svelata a Los Angeles la novità del Biscione
Alfa Romeo - Scalata ai Suv con la Stelvio
Pasquale di Santillo
5 min

Non sappiamo se il nome sia nato dall'evidenza di una realtà molto complessa, ai confini della difficoltà assoluta. Certo è che il primo SUV della secolare storia dell'Alfa Romeo sbarca nel mondo, dall'altra parte dell'Oceano, nell'America che dovrà decretarne le fortune oppure l'ennesima ...salita, con una cartolina dalle Dolomiti.

RiSPETTO. Ed eccolo lì, il primo figlio rialzato del Biscione di Arese, pardon di Torino: si chiama Stelvio e già solo quel nome incute timore, rispetto.
Per quello che il secondo passo automobilistico più alto d'Europa (2.758) evoca nei ricordi non solo dei meno giovani cresciuti nel mito della Cima Coppi e della sua impresa del 1953 ai danni del malcapitato Bobet. Ma per tutto quello che Stelvio rappresenta.

Un monumento all'italianità: ecco, l'Alfa Romeo Stelvio si porta dietro proprio questa responsabilità. Intanto, essendo l'erede primogenito e naturale dell'Alfa Giulia, rialzato di 22 cm, avrà l'onere di trascinare l'Alfa a raggiungere l'ambizioso obiettivo del capo Marchionne, dichiarato nel 2014: 400.000 Alfa Romeo vendute nel 2018. Se pensiamo che nel 2015 il Biscione si è fermato a quota 64.000, si capirà che il compito di Stelvio è pari solo ai 20 chilometri e passa di salita condito dai 48 tornanti del versante altoatesino dello Stelvio, inteso come passo.
COMPAGNI. Avrà dei compagni la macchina-montagna, un SUV più grande, la Giulia Station Wagon e altri tre modelli: anche Coppi impallidirebbe di fronte ad una...pendenza del genere.

Ma torniamo a Stelvio, che a Los Angeles ha dato proprio l'aria di essere pronto a combattere con una concorrenza già bella agguerrita dei SUV compatti come Porsche Macan e la BMW X3, e anche con quelli forse più vicini alla sua filosofia stilistica, cioè i SUC Coupé come la BMW X4 e la Mercedes GLC Coupè.
Di certo come ha detto all'affollatissima platea californiana il nuovo a.d. di Alfa Romeo e Maserati, Reid Bigland, «Il nuovo Stelvio, come la Giulia con il record al Nurburgring per le berline quattro porte di serie, ha tutte le qualità per diventare il SUV più veloce al mondo».

Non a caso, seguendo lo stesso schema che il 24 giugno 2015 privilegiò il lancio della Giulia Quadrifoglio, ieri a Los Angeles lo Stelvio è stato presentato nella versione più cattiva, quella dotata del potente 2.9 V6 biturbo benzina da 510 cv di chiara matrice Ferrari, che gli ingegneri Alfa hanno voluto unire ad una serie di tecnologie di assoluto livello.
Dalla trazione integrale con tecnologia Q4, alle sospensioni AlfaLink; dal Torque Vectoring per il massimo controllo della trazione, all'Integrated Brake System che riduce sensibilmente lo spazio di frenata su qualsiasi fondo stradale. Ma la normalità di Stelvio torna prepotente quando si capisce che i 4 metri e 68 cm di lunghezza sposati con l'altezza da coupè, appunto, 1,65 e la larghezza (2 metri e 16 cm) che aggiunge forza e presenza a tutto l'insieme verranno declinati nelle versioni "umane" dei suoi motori, un po' come la Giulia.

DIESEL. Arriverà il 2.2 diesel con vari livelli di potenza (150, 180 o 210 cv), mentre negli Stati Uniti è già stato annunciato il 4 cilindri 2.0 turbo da 280 cv; i quali, tradotti in italiano, potrebbero trasformarsi in una variante da 200 cv. Per le versioni spinte, il cambio sarà l'automatico ZF a 8 rapporti.
La trazione? Dovrebbe essere a scelta posteriore o integrale.

Insomma, il made in Italy sulla carta trionfa di nuovo, visto che Stelvio nasce sulla piattaforma Giorgio (la stessa della Giulia ma anche derivata da quella di Maserati Ghibli e Levante) a Modena, culla dell'ingeneria Alfa, e verrà prodotto su una esclusiva linea di produzione nel rinnovato stabilimento di Cassino. In attesa del lancio commerciale previsto entro aprile 2017. È' sempre la solita storia, quando ci si mettono, gli italiani "do it better", a cominciare dalle macchine. Buona salita, Stelvio.


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