Listini al ribasso per farsi largo sul mercato

Dal 2020 i prezzi delle auto sono aumentati dal 17 al 42%
Listini al ribasso per farsi largo sul mercato© EPA
Massimo Ghenzer
2 min

Le difficoltà per il consumatore medio non niscono mai. Prima viene ridotta di molto l'offerta di vetture piccole, poi hanno dovuto aspettare mesi e mesi per avere la consegna di una vettura nuova, poi una serie di aumento prezzi eccezionale. Nel gennaio 2020, poco prima del lockdown, prendendo il prezzo di listino dei modelli base delle vetture medie più in domanda, si partiva da 11.550 € per la meno cara no ai 23.650 € per la più cara. Da allora molto è cambiato, nel febbraio del 2024 a distanza di quattro anni la meno cara è 15.550€ e la più cara 29.900 €. Aumenti come mai prima, da un minimo del 17% a un massimo del 42%. L’inazione ha aggravato il quadro, con l’aumento dei tassi di interesse da corrispondere in caso di acquisto con nanziamento. La domanda ne ha risentito e il mercato non è più tornato ai due milioni di vetture vendute come nel pre-Covid. Questa è una situazione di mercato molto di?cile da risolvere e far ripartire la domanda. Un’iniziativa interessante da valutare nei risultati che produrrà è stata recentemente intrapresa dalla DR, la società molisana che si è fatta largo in questi anni vendendo molto. DR ha deciso di ridurre in maniera consistente i listini.

Fino a poco tempo fa le aziende auto hanno considerato intoccabili i listini. Preferiscono scontare per incontrare la domanda di mercato ma non ridurre i listini u?ciali. Le Case sostengono che gli aumenti effettuati in questi anni sono dovuti per realizzare i pro tti necessari a sostenere gli investimenti per l’elettrico. In effetti i pro tti realizzati sono stati eccezionali ma non è una situazione di equilibrio stabile.

La domanda di auto in Italia e in Europa è troppo bassa, le fabbriche debbono continuare a produrre per non licenziare e creare problemi sociali ma attenzione, perché i prezzi alti lasciano spazio ai produttori cinesi che hanno costi decisamente inferiori. Le fabbriche europee hanno ripreso a produrre in quantità e sono di nuovo iniziati gli sconti a livello concessionario. Una situazione decisamente complessa dove alcune decisioni di dubbia validità hanno complicato il quadro generale, aumentando le incertezze che da anni caratterizzano il mercato dell’auto che deve sempre risolvere come affrontare in maniera economicamente sostenibile la transizione energetica.


© RIPRODUZIONE RISERVATA