(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Nessun fantasma da scacciare ma solo il
fastidio di scoprire, soprattutto sui media, che il presente
dovesse per forza e sempre passare attraverso il passato. Gian
Piero Ventura torna sul suo predecessore sulla panchina azzurra,
Antonio Conte, per spiegare che "non si tratta di fantasmi.
Chiunque fosse arrivato dopo un ottimo Europeo, non
straordinario perché non hai vinto - le parole del ct ospite
degli studi di Sky Sport - avrebbe dovuto scontrarsi con la
figura che c'era prima e che aveva fatto un ottimo lavoro. Era
normale che succedesse, non era normale invece che ogni domanda
iniziava con il solito "Conte diceva...". I paragoni non sono
mai simpatici ma nel calcio ci stanno, però in quel caso ho
detto basta perche non si faceva altro che parlare di questo e
poi la cosa che mi ha reso perplesso è che si paragonasse la
qualificazione dell'Europeo, figlia di 40 giorni di
preparazione, alle qualificazioni Mondiali, dove si lavora solo
due-tre giorni insieme".
© RIPRODUZIONE RISERVATA