© LAPRESSEPECHINO - "La causa è ancora in corso, non abbiamo una decisione definitiva nel merito. Le controanalisi non sono nemmeno state ancora esaminate in laboratorio". Denis Oswald, membro del Cio e presidente della commissione disciplinare del Cio, è tornato a parlare del caso riguardante Kamila Valieva. "Una squalifica, che di certo non sarebbe a vita, verrà decisa solo quando avremo una decisione definitiva sul caso stesso, che si tratti di doping o meno - ha proseguito - L'elemento principale (della sentenza del Tas, ndr) è che se lei fosse stata sospesa non avrebbe potuto partecipare ai Giochi e le sarebbe stato arrecato un danno irreparabile mentre gareggiando, anche se ottiene l'oro nella competizione individuale, la medaglia può sempre essere ritirata. Questo è stato apparentemente il ragionamento del Tas".
Oswald: "Non credo ci sia un legame con il doping di stato"
Sulla pressione delle altre nazioni per essere premiate nel team event Oswald evidenzia che "comprendiamo appieno la situazione delle squadre classificate seconde e terze, ma bisogna capire che sarebbe difficile assegnare delle medaglie in base a una situazione che non è definitiva, perché c'è una buona possibilità di non assegnare la medaglia giusta alla squadra giusta - ha proseguito - E noi vogliamo assegnare le medaglie alle persone giuste. Un legame tra il caso Valieva e il doping di stato russo? La mia impressione è che non ci sia alcun collegamento con il doping istituzionalizzato avuto a Sochi. Sembra essere un caso completamente diverso, ma è difficile avere una opinione senza tutti i dettagli".