ROMA - «La volontà è localizzare il Villaggio Olimpico laddove ci sono strutture pubbliche e un'area che ha una finalità urbanistica. Tor Vergata? L'intendimento è pensare a una logica del villaggio tipo Tor Vergata e non certo Tor di Quinto dove ci sono vincoli ambientali molto forti». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine della sua audizione in Senato, nella 7ª Commissione, in merito alla candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024. «È stata una bella chiacchierata, ora ci siamo dati appuntamento entro tre settimane. Abbiamo raccontato con totale trasparenza i presupposti della candidatura a una commissione di altissimo livello di conoscenza - aggiunge il capo dello sport italiano, accompagnato Claudia Bugno e Simone Perillo, rispettivamente general coordinator e international relations and planning manager delle attività del comitato promotore -. Oggi ho presentato la squadra e spiegato perché abbiamo deciso di fare in house il comitato». «C'è stata disponibilità a capire e condividere tutti presupposti, soprattutto la totale filosofia low cost - dice ancora il presidente del Coni -, l'aspetto ambientalistico che è il primo punto dell'agenda, il recupero delle opere inutilizzate che hanno caratterizzato in negativo alcuni eventi precedenti e il discorso di utilizzare cubature preesistenti vedi Nuova Fiera di Roma». Sulle eventuali finali delle competizioni Malagò ha confermato che il raggio massimo sarà di 50-60 km dalla Capitale: «Tutti vorremo fare un discorso il più possibile allargato senza rischiare di non prendere i voti che ci consentano di vincere».
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