Paltrinieri e Pellegrini, l’Italia all'assalto di Rio

Da oggi a sabato a Riccione i nostri trials olimpici: due stelle e tante speranze
Paltrinieri e Pellegrini, l’Italia all'assalto di Rio© LaPresse
Paolo de Laurentiis
3 min

ROMA - Tocca a noi. Da oggi a sabato Riccione ospita i campionati italiani assoluti di nuoto, validi come trials olimpici. E’ tempo di verdetti e di risposte: all’estero sono scesi in acqua più o meno tutti, molte squadre sono già state fatte. Gli azzurri devono confermare quanto di buono visto nelle ultime stagioni, con la pioggia di medaglie ai campionati europei e i successi ai mondiali di Kazan. Ma l’anno olimpico è l’anno olimpico e in molti stanno andando molto più forte rispetto ai mesi scorsi. Saliremo anche noi un altro gradino?

SUBITO GREG - Paltrinieri oggi pomeriggio scoprirà le carte nei 1.500: capiremo a che punto è una delle armi migliori in vista delle Olimpiadi. Ha impressionato in vasca corta (record del mondo) e anche in vasca lunga, al debutto il mese scorso a Milano (14.40 e spiccioli). Non è in cima alle liste mondiali stagionali: c’è Horton, giovane talento australiano, sceso a 14.39 solo pochi giorni fa. Immaginare una risposta dell’azzurro è il minimo. E occhio a Detti, più di un outsider.

I VELOCISTI - Sempre oggi, i 100 stile libero orfani di Orsi (bloccato da un virus). La staffetta viene dal bronzo mondiale, a Rio difficilmente Usa e Australia topperanno come a Kazan e ormai in molti nuotano vicino ai 48 secondi. Tocca a Dotto e Magnini.

LA DIVINA - Federica c’è sempre. In pochi sanno gestire la stagione olimpica come lei. I suoi 200 saranno venerdì ma la vedremo impegnata nelle staffette e anche nei 100 stile libero. La concorrenza cresce: a 1.55 sono arrivate in parecchie.

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I CRITERI DI SELEZIONE - I tempi limite sono bassi, Paltrinieri e Pellegrini sono gli unici azzurri già qualificati (ma a Riccione andranno forte lo stesso). C’è un primo ripescaggio agli Europei di Londra di maggio con tempi leggermente più alti e l’ultima chiamata al Sette Colli a giugno: è un criterio elastico, che ha fatto discutere ma ha lo scopo di portare a Rio la squadra migliore. Di sicuro, meglio noi dei francesi: a fronte di tempi strettissimi, con soli 6 qualificati, alla fine hanno aperto a tutti.

DOPING E ANTIDOPING - Non c’è giorno in cui i nostri non sono svegliati dai controlli a sorpresa. Non c’è giorno in cui, all’estero, si vedono cose curiose: la gestione del caso Meldonium da parte della Wada è stata molto originale e la “riqualificazione” di alcuni atleti pizzicati (centinaia) fa discutere. In Cina si vedono prestazioni e controprestazioni, con tempi peggiorati di secondi, atleti che spariscono e poi ricompaiono, positività annunciate punite con “avvisi”. In Brasile un trentenne con una squalifica alle spalle ha nuotato il secondo tempo mondiale dell’anno nei 100 rana. Tutti innocenti fino a prova contraria - su questo non ci piove - ma, parafrasando il Marchese del Grillo, possiamo essere un po’ perplessi?


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