Rio, doping: il Cio non esclude la Russia

È la decisione presa dal Comitato Olimpico internazionale in merito allo scandalo che ha investito lo sport di Mosca. Bach, presidente del Cio: «Questa decisione potrà non piacere a tutti ma ormai è stata presa»
Rio, doping: il Cio non esclude la Russia© AP
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ROMA - Niente esclusione per la Russia ai Giochi di Rio. È questa la decisione presa dal Cio in merito allo scandalo doping che ha investito lo sport di Mosca. Saranno le singole federazioni internazionali, come ha già fatto la Iaaf, a valutare se ammettere singoli atleti russi o intere squadre. È quanto ha deciso a Losanna il Comitato esecutivo del Comitato olimpico internazionale, che ha escluso il bando totale per la Russia.

IL CASO - Il Comitato olimpico negherà comunque l'ammissione degli atleti che non rispettano i requisiti stabiliti dalla rispettive federazioni. La selezione della Russia potrà partecipare all'Olimpiade di Rio, ad eccezione della squadra di atletica. Il Cio ha deciso così al termine di un Esecutivo durante il quale "si è a lungo dibattuto su questo argomento", come ha spiegato il presidente Thomas Bach. In pratica, ora la palla passa alle singole federazioni sportive internazionali, e il comitato olimpico russo non potrà comunque portare in terra carioca atleti, di qualsiasi disciplina, che in passato siano stati sospesi per doping, anche se hanno interamente scontato la pena. Il Cio ha anche precisato che coloro che andranno verranno sottoposti a rigorosi controlli "in competizione e fuori". "Siamo stati guidati dal principio fondamentale della Carta Olimpica - ha detto Bach -, che protegge gli atleti puliti e l'integrità dello sport. Bisogna comunque distinguere tra responsabilità collettive e individuali". 

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LE PAROLE DI BACH - "Questa decisione potrà non piacere a tutti ma ormai è stata presa". Così il presidente del Cio Thomas Bach difende quanto stabilito oggi dal Cio, che ha deciso di non vietare la partecipazione a Rio 2016 a tutti gli atleti della Russia, nonostante quanto emerso nel rapporto McLaren della Wada sul cosiddetto 'doping di Stato'. "Un atleta non deve soffrire o essere sanzionato - ha detto ancora Bach - per un sistema di cui non faceva parte. Noi non ci siamo regolati in base a ciò che ci si aspettava ma col desiderio di fare giustizia a favore degli atleti puliti".

NESSUN RICORSO - La Russia non farà ricorso in merito alla decisione del Comitato olimpico internazionale di non ammettere alle Olimpiadi di Rio gli atleti che hanno subito squalifiche per doping. Lo ha detto il presidente del Comitato olimpico di Mosca, Alexander Zhukov, che ha partecipato in collegamento telefonico alla riunione a Losanna del Comitato esecutivo del Cio, sottolineando comunque di non essere d'accordo con una decisione presa a soli 12 giorni dalla cerimonia di apertura. "In ogni caso - ha valutato Zukhov - non c'e il tempo per poter far nulla", come un eventuale ricorso al Tribunale arbitrale dello sport, che già in altri casi ha annullato decisioni prese dal Cio, pur non escludendo appelli individuali da parte di singoli atleti.


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