Rio2016: Nuoto. Butini "Non siamo di serie B ma migliorare approccio"

Il dt azzurro traccia un bilancio: "Ci aspettavamo piu' finali"
Rio2016: Nuoto. Butini "Non siamo di serie B ma migliorare approccio"
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RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) - Il bilancio e' positivo ma si doveva fare meglio. Il nuoto azzurro torna da Rio con un oro e due bronzi firmati dalla premiata ditta Paltrinieri-Detti ma dietro i due enfant terrible e Federica Pellegrini c'e' il vuoto o quasi. La Divina si e' confermata ad alti livelli: nei 200 sl ha mancato la medaglia per un soffio e il suo contributo alle due staffette 4X100, la stile libero e la mista, e' stato decisivo per centrare la finale. E poi? Italia lontana dai migliori, soprattutto a livello maschile, e nascondersi non serve a nulla. Il dt azzurro Cesare Butini ci mette la faccia e se e' vero che rispetto a Londra sono arrivate delle medaglie, dall'altro "non e' stata l'Olimpiade che ci aspettavamo, il trend positivo degli ultimi tre anni e' stato marcato, ma siamo arrivati in una situazione in cui qualcosa e' mancato e non a livello di preparazione o di avere troppi appuntamenti durante l'anno. Credo che siamo arrivati qui con atleti che si sentono di serie B e mi dispiace, perche' non abbiamo nulla da invidiare rispetto agli altri, ne' come atleti ne' come formazione - e' la sua analisi - Abbiamo una Federazione che ci supporta, abbiamo delle societa' che si impegnano molto e con la Federazione condividono progetti importanti. Dal punto di vista della preparazione tutti hanno dato il massimo, non dobbiamo crocifiggerci, ma dobbiamo capire bene cosa non funziona dal punto di vista dell'approccio". E' questa una delle cause principali dietro qualche risultato mancato. "A differenza di Europei e Mondiali, qui bisogna entrare ragionando che la prima gara e' quella della vita". "Gli americani approcciano tutto l'anno in maniera diversa, fanno il Mondiale l'anno prima in modo piu' tranquillo in vista dell'Olimpiade. I nostri atleti sembrano sentirsi invece un po' inadeguati e invece e' tutto il contrario. Bisogna cominciare a imparare che la gara e' una cosa fondamentale, che va gestita in modo corretto, con le giuste pressioni, senza avere timori riverenziali. Non dobbiamo essere presuntuosi ma consapevoli dei propri mezzi, di quello che si e' fatto e di quello che si e' venuto a fare. Potevamo avere due atlete nella finale dei 100 rana o dei 100 delfino, significa che il nostro movimento c'e'". Bisogna insomma lavorare sulla testa e per questo, in fase di preparazione sarebbe importante "avere come compagni chi condivide gli stessi obiettivi, la stessa mentalita'. Nuotare fra campioni aiuta anche l'approccio mentale ed emotivo a una manifestazione cosi' complessa come l'Olimpiade". Butini ammette che "siamo venuti qua con delle aspettative importanti, non eccessivamente da medaglia, ma eravamo venuti per partecipare a piu' finali, abbiamo atleti che hanno le potenzialita' per stare in finale ed essere protagonisti". E allora non resta che fare tesoro della lezione di Rio. "Vincere e' bellissimo ma e' importante anche perdere, perche' educa molto di piu' se riusciamo a indirizzare positivamente la sconfitta verso il futuro. E' importante usare anche le esperienze negative per far crescere i piu' giovani. Paltrinieri e Detti sono due ragazzi spettacolari, che hanno avuto un trend eccezionale negli ultimi tre anni, hanno fatto l'Olimpiade di Londra come esperienza per crescere e da li' sono ripartiti verso prestazioni fantastiche". Non poteva mancare un pensiero per Federica Pellegrini, che deve decidere se smettere o andare avanti. "Non mi permetto di dare consigli, si prendera' un po' di tempo per riflettere. Dobbiamo ringraziarla per questi 12 anni in cui ci ha regalato successi, tanto orgoglio. Ha 28 anni e deve decidere adeguatamente il suo percorso di vita. La Federazione dara' il suo massimo supporto, saremo attenti a cio' che utile per lei. E' arrivata quarta, resta il rammarico di essere arrivati la' vicini, ma la Campbell e' arrivata qui da campionessa del mondo ed e' rimasta fuori dal podio. Questo la dice lunga sulla pressione di un'Olimpiade", chiosa Butini.
(ITALPRESS).


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