Fiorentina, rabbia Eysseric: "Vergognoso il gol di Ibrahimovic"

Dopo Antognoni anche il centrocampista contesta l’arbitraggio della gara contro il Milan: post su Instagram a commento dell’immagine incriminata
Fiorentina, rabbia Eysseric: "Vergognoso il gol di Ibrahimovic"© LaPresse
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FIRENZE - È una delle scommesse vinte da Prandelli. Sì, perché Valentin Eysseric, definito «esubero» subito dopo la fine della sessione estiva di trattative, fino all’arrivo dell’ex Ct azzurro, si allenava col la squadra e finiva regolarmente in tribuna. Poi si è messo l’elmetto da “soldato” e tra gol si è rimboccato le maniche per dare un contributo alla salvezza. E dopo le parole del club manager Antognoni, subito dopo la sconfitta contro il Milan, è stato lui, a freddo, ieri a prendere le difese della sua squadra. Anche se a giugno, quando il suo contratto arriverà alla naturale scadenza, se ne andrà da svincolato.

Le due storie

Ci ha messo la faccia e pure la voce, scrivendo successivamente anche un messaggio, giusto per non dare adito a fraintendimenti ed eventualmente mettere in una angolo le polemiche. Ha sfruttato le storie Instagram per sfogare la propria amarezza, che poi è la stessa della città. «Vergognoso» ha scritto in un primo messaggio esattamente sopra l’istantanea scattata sul video con la spinta non evidenziata da Guida di Ibrahimovic ai danni di Pezzella. Poi ha immortalato l’abbraccio con il resto del gruppo, quello stile rugby che da qualche tempo a questa parte precede di qualche minuto il fischio d’inizio. Quindi, ha aggiunto la specifica più importante, in italiano in modo tale da non generare equivoci: «Chi sono io per mancare di rispetto ad una squadra come il Milan con grandi giocatori. Non sono nessuno, ma quando c’è in gioco la salvezza e c’è un’azione che mi sembra ingiusta lo dico e lo posto (vi voglio bene)». Con tanto di simbolo delle mani che si stringono. Insomma, il centrocampista arrivato a Firenze nell’estate del 2017, non ci ha girato intorno. Un po’ come aveva fatto il dirigente la sera prima, prendendo la parola al posto dell’allenatore.

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