© LaPresseMILANO - Conferenza stampa di Sara Errani dopo la squalifica di due mesi per doping. La tennista ribadisce la sua innocenza: «Non ho mai fatto uso di doping, test positivo per contaminazione da cibo. Il letrozolo non è uno steroide, la sostanza non è dopante per le donne».
Prima di rispondere alle domande dei giornalisti presenti Sara Errani ha letto una lunga lettera sull'accaduto: «Si è trattata di una ccidentale contaminazione del cibo consumato all’interno della nostra casa. Ipotesi supportata dal test dei capelli. Dal controllo del 16 febbraio ho deciso di continuare a giocare perché sapevo di non aver fatto niente di male».
Poi l'accusa rivolta a chi le avrebbe lanciato addosso falsità: «Sapete cos'è il letrozolo? E’ una sostanza dopante per gli uomini. Il motivo principale per cui viene usato è perché contrasta gli effetti collaterali di altri prodotti dopanti come steroidi anabolizzanti, e non copre. Gli uomini lo usano per contrastare la crescita del seno».
IL CASO TORTELLINI - «Noi non sappiamo esattamente come sia successo. Quella del tortellino è l'unica opzione possibile perché abbiamo eliminato tutte le altre. Abbiamo eliminato l'opzione di una pastiglia presa per errore, abbiamo eliminato l'opzione di una contaminazione da contatto. L'unica opzione è quella del cibo contaminato», ha aggiunto la tennista romagnola.
IL FRATELLO - In conferenza è intervenuto anche il fratello di Sara, Davide Errani: «La Wada ricorrerà in appello? Siamo pronti. Potremmo anche presentare prove in più, tipo quella del capello che fin qui non e' stata accettata. Dal 2009 a oggi sono stati effettuati ben 83 controlli complessivi su sangue e urine di Sara. Chi ironizza su una donna che combatte contro un male da 12 anni si dovrebbe vergognare»