Garbin lascia l’ospedale dopo l’operazione per il tumore e la dedica speciale di Sinner

La capitana delle azzurre del tennis finaliste alla Billie Jean King Cup torna a casa e scrive sui social: "Grazie a tutti". E quel messaggio di Jannik...
Garbin lascia l’ospedale dopo l’operazione per il tumore e la dedica speciale di Sinner© EPA
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"È un giorno speciale, sono stata dimessa. Desidero ancora una volta esprimere la mia profonda gratitudine al prof. Lippolis ed a tutto il suo team. La vostra straordinaria professionalità, unita a una passione ed attenzione senza pari, ha reso il mio percorso qui molto più lieve. Inoltre, ringrazio tutti voi per i messaggi di incoraggiamento e piena vicinanza". Lo scrive sui social Tathiana Garbin, la capitana delle azzurre del tennis finaliste alla Billie Jean King Cup, dopo aver lasciato l'ospedale Cisanello di Pisa dove è stata sottoposta a un intervento per una rara forma di tumore.

La storia di Garbin

Dopo la finale di Siviglia Garbin aveva reso pubblica la sua lotta contro la malattia che l'aveva costretta già ad una prima operazione lo scorso 22 ottobre ma aveva anche annunciato che avrebbe dovuto subirne un'altra: "Desidero informarvi che dovrò sottopormi a un secondo intervento, come previsto dal piano di trattamento pianificato dai medici. Grazie alla rapida convalescenza che ho sperimentato, sono ottimista riguardo alla mia capacità di tornare in campo" aveva detto. Dopo aver ricevuto la visita delle sue ragazze in ospedale, lo scorso primo dicembre la capitana aveva affidato ancora ai social un messaggio in cui rassicurava che il secondo intervento era andato bene. Ora le dimissioni e il ritorno a casa.

La dedica si Sinner

Dopo la vittoria della Coppa Davis Sinner aveva dedicato quel trionfo proprio a Tathiana Garbin con parole davvero toccanti: "Speriamo che questa vittoria le possa dare forza, saremo tutti con lei. Qui si parla di vincere la Coppa Davis, di fare la storia, ma quello che conta nella vita è tutt'altro. Quindi dobbiamo sentirci molto fortunati di essere qui".


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