Santopadre: "A cena con Berrettini? Perché no…". E su Sinner...

L'ex coach del tennista romano benedice la sua scelta di affidarsi a Roig, poi esalta Jannik e parla anche del suo futuro: cos'ha detto
Alessandro Nizegorodcew
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Questa volta, è una grande festa. Nel 1976, per motivi politici, il rientro in Italia passò quasi in sordina; la Coppa Davis del 2023, invece, gira l’Italia. Sia in versione originale che ridotta (ma comunque ufficiale), per dare la possibilità a tutti, adulti e bambini, di vederla, toccarla, immortalarla. Alla festa di fine anno del Comitato Regionale Lazio della FITP, ieri pomeriggio al Foro Italico, sono arrivati insieme alla Coppa due ospiti d’eccezione: il capitano-eroe Filippo Volandri e Vincenzo Santopadre.

Santopadre e il legame con Volandri

Nel 2001 furono entrambi protagonisti di una storica, seppur poco nota, vittoria dell’ItalDavis: in Finlandia, nel primo match dell’era Binaghi e di capitan Barazzutti, vinsero un ostico match contro Nieminen e compagni. «Fu una trasferta lunga - ricorda Santopadre, emozionato - che vide formarsi un gruppo davvero unito. Eravamo io, Volandri (alla prima convocazione; ndr), Mosè Navarra e il compianto Federico Luzzi. In quel ritiro a Helsinki creammo un legame di affetto che dura ancora oggi e sono felicissimo che Filippo abbia conquistato, da capitano, la Coppa Davis». Santopadre ha vissuto, al fianco Berrettini, tante sfide all’interno del team italiano, e non nasconde l’emozione. «Non ero a Malaga. Ho vissuto il successo davanti alla tv come milioni di appassionati. Mi ha fatto effetto perché conosco bene tutti i ragazzi del team, giocatori e non; ho passato con loro momenti indimenticabili, l’emozione è stata grande».

Sinner traino del tennis azzurro

Il grande protagonista del trionfo Davis è stato Jannik Sinner, divenuto il nuovo motore del tennis italiano; alla stregua, secondo alcuni, di sportivi del calibro di Alberto Tomba e Valentino Rossi. «Il finale di stagione col botto di Jannik porta indubbiamente a pensarlo - sottolinea Santopadre - ma mi permetto di dire che per raggiungere quei mostri sacri dovrà giocare a quel livello per tanti anni di fila. Penso e credo che sarà così. Jannik lo merita, così come il suo staff. Vagnozzi, Cahill, Ferrara e tutti i componenti del team Sinner interpretano lo sport nella maniera giusta. Mi auguro possa ripercorrere le orme dei più grandi sportivi italiani».

Il nuovo coach scelto da Berrettini

Sono passati meno di due mesi dalla separazione consensuale, dopo 13 anni di successi, tra coach Santopadre e Matteo Berrettini: «È stato un piccolo shock, un piccolo trauma, è innegabile sia così - racconta ancora l’allenatore romano -. Credo che io e Matteo siamo stati bravi a proteggere il nostro rapporto, a non intaccarlo in alcun modo». La sinergia tra coach e giocatore è simile a un rapporto di coppia, poiché si passa più tempo insieme sul circuito che con la propria famiglia. «È stato un allontanamento professionale. A volte è necessario prendere determinate decisioni, ma non significa che domani non si possa andare a cena insieme». La scelta del nuovo coach di Berrettini è caduta (quando tutto sembrava portare a Thomas Enqvist) sullo spagnolo Francisco Roig, per anni nel team di Nadal. «È un allenatore di grandissima esperienza: è stato un ottimo tennista (n.60 in singolare e n.23 in doppio; ndr) e conosce questo sport molto bene sia tecnicamente che a livello umano. In poche parole, conosce la materia».

Il futuro di Santopadre

Se Matteo ha ancora molto da dare al tennis, anche Vincenzo è pronto a... tornare in campo. Offerte in arrivo? «Sì, stasera per esempio sarò alla cena degli agonisti dell’Aniene - scherza Santopadre, che poi torna serio -. Mi sono preso un periodo di riposo per ponderare ogni aspetto delle offerte ricevute. Nel giro di un paio di settimane sceglierò. Credetemi, non ho ancora deciso».


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