Berrettini, il mistero sull'infortunio e il dubbio di Camporese: "C'è una cosa che non capisco"

L'ex azzurro: "Lo vidi giocare dal vivo e mi stupì il modo in cui colpiva la palla". Quando potrebbe rientrare

Non era una semplice indisposizione (“illness”) quella che pochi giorni fa costrinse Matteo Berrettini al ritiro dal match di esibizione contro Dominic Thiem al Kooyong Classic. L’azzurro infatti, atteso dall’esordio agli Australian Open contro il greco Stefanos Tsitsipas, è stato nuovamente costretto a dare forfait a causa - si legge nella motivazione inoltrata agli ufficiali di gara e diffusa dai social network del torneo - di «un infortunio al piede destro». Al suo posto scenderà in campo il “lucky loser” belga Zizou Bergs. A stretto giro dalla comunicazione del suo ritiro, lo staff dell’azzurro ha diramato un ulteriore comunicato, teso a chiarirne i motivi: «Il team medico che affianca Matteo Berrettini ha deciso il suo ritiro dagli Australian Open per non mettere a rischio il resto della stagione. Matteo si è allenato molto intensamente negli ultimi mesi e ha voluto partire per l’Australia per poter aspettare fino all’ultimo momento prima di prendere una decisione definitiva». Nota irrobustita poco dopo dalle dichiarazioni del suo manager, Richard Evans: «Matteo ha in programma di disputare una stagione lunga quest’anno, con molti tornei. Gareggiare ora, quando non è al massimo, sarebbe rischioso».


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I dubbi di Camporese su Berrettini

«Appena ho letto del suo ritiro ho chiuso i social perché purtroppo la mia carriera si chiuse un po’ allo stesso modo», riflette Omar Camporese, ex n.18 del mondo, ritiratosi nel 2001 con due titoli in bacheca. «Quando un giocatore sta male non mente, non è prevenzione. Il problema è come mai duri così tanto questa sua inattività. Nel 2023 credo abbia giocato una decina di tornei, e bisogna capire cosa non va, perché quando si sta male si ricomincia solo se si torna a posto. Invece lui prova a rientrare per poi ritirarsi, ed è strano». Ma è da tempo ormai che l’ex n.6 del mondo è vittima di ricadute che ciclicamente ne condizionano il rendimento, rinviandone il ritorno in attività a pieni giri: «Ha anche un fisico molto cristallino - sottolinea Camporese - Forte negli arti superiori. Quando tre anni fa lo vidi giocare dal vivo a Torino, alle ATP Finals, mi stupì il modo in cui colpiva la palla: rigido, esprimendo forza bruta, non elastica, esponendo il suo corpo a sollecitazioni pesanti». Berrettini potrebbe ora far ricorso al ranking protetto per iscriversi ai prossimi tornei, visti i sei mesi trascorsi dalla sua ultima partita contro Adrian Mannarino, il 31 agosto 2023 agli US Open. La bussola, assumendo un febbraio privo di impegni, si direbbe quindi puntata sui due Masters 1000 di Indian Wells e Miami: eventi che però richiameranno ancora una volta il meglio del circuito e in cui sarà dura farsi largo, cercando conferme e indicazioni che garantirebbero un po’ di ottimismo per il prosieguo della stagione.


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Non era una semplice indisposizione (“illness”) quella che pochi giorni fa costrinse Matteo Berrettini al ritiro dal match di esibizione contro Dominic Thiem al Kooyong Classic. L’azzurro infatti, atteso dall’esordio agli Australian Open contro il greco Stefanos Tsitsipas, è stato nuovamente costretto a dare forfait a causa - si legge nella motivazione inoltrata agli ufficiali di gara e diffusa dai social network del torneo - di «un infortunio al piede destro». Al suo posto scenderà in campo il “lucky loser” belga Zizou Bergs. A stretto giro dalla comunicazione del suo ritiro, lo staff dell’azzurro ha diramato un ulteriore comunicato, teso a chiarirne i motivi: «Il team medico che affianca Matteo Berrettini ha deciso il suo ritiro dagli Australian Open per non mettere a rischio il resto della stagione. Matteo si è allenato molto intensamente negli ultimi mesi e ha voluto partire per l’Australia per poter aspettare fino all’ultimo momento prima di prendere una decisione definitiva». Nota irrobustita poco dopo dalle dichiarazioni del suo manager, Richard Evans: «Matteo ha in programma di disputare una stagione lunga quest’anno, con molti tornei. Gareggiare ora, quando non è al massimo, sarebbe rischioso».


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