Pagina 2 | La favola di Cobolli: dalle giovanili della Roma al tennis, con Totti nel cuore

Cobolli, una favola incredibile. Un altro tennista romano (d’adozione), dopo il triste ritiro di Matteo Berrettini, si è preso la scena agli Australian Open, compiendo un’impresa inaspettata. Flavio ha vinto la sua prima partita in uno Slam a Melbourne contro il cileno Jarry, numero 18 nel ranking Atp, dopo una vera battaglia durata più di quattro ore. È davvero pazzesca la storia di Cobolli: un predestinato. Classe 2002, è nato a Firenze ma si è trasferito a Roma quando aveva un anno.

Lo sport era nel suo destino, di talento ne aveva da vendere sin da piccolo: doveva solo scegliere, calcio o tennis. Un po' come Sinner, che iniziò con gli sci prima di dedicarsi esclusivamente al tennis. All’inizio fu subito amore con il pallone e le cose stavano andando benissimo. Cobolli era un buon terzino destro che giocava nelle giovanili della Roma, sotto gli occhi attenti di Bruno Conti, con Bove, suo coetaneo e grande amico.


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La scelta, e l'amore per Totti e la Roma

Solo nel 2016, a 14 anni, ha scelto il tennis, ma sempre tenendo vivo il suo amore per i colori giallorossi. Fin da quando era bambino dormiva con il poster di Totti in camera e la sua esultanza dopo la vittoria storica con Jarry ha ricordato molto quella dell’ex capitano della Roma. Del resto Cobolli non è nuovo a questo tipo di esultanze: in passato ha fatto la Dybala Mask ed è andato a prendersi dei trofei con la sciarpa della Roma.

Numero 100 nel ranking Atp, per un solo posto non è entrato nel tabellone principale ma alle qualificazioni ha sempre vinto senza concedere nemmeno un set. “I primi regali che ricevetti - racconta lui stesso nel libro ‘Lemon Bowl, storie di vita e di tennis’ - furono una racchettina e la maglia di Francesco Totti. A 3 anni iniziai tennis, a 5 calcio. Inizialmente preferivo il pallone, poi quando fu necessaria una scelta di cuore mi resi conto che giocando a calcio non provavo emozioni forti come a tennis. Diedi un grosso dispiacere a Bruno Conti. Lui mi disse che ero bravo e che avrei potuto fare un’ottima carriera, arrivò persino a propormi di allenarmi un paio di volte a settimana senza tesserarmi, convinto che alla fine avrei scelto il calcio. Accettai questo compromesso, ma poi non ci fu verso: volevo dedicarmi al tennis a tempo pieno". In un'intervista per il canale ufficiale della Roma nel 2020, Cobolli racconta: "Sono stato 5 anni qui alla Roma e mi ricordo tutte le partite, gli assist e i gol, emozioni uniche. L'ultimo anno dovevo fare per forza una scelta: Bruno Conti mi ha aiutato e mi ha detto che dovevo stare tranquillo, e sono contento".


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La scelta, e l'amore per Totti e la Roma

Solo nel 2016, a 14 anni, ha scelto il tennis, ma sempre tenendo vivo il suo amore per i colori giallorossi. Fin da quando era bambino dormiva con il poster di Totti in camera e la sua esultanza dopo la vittoria storica con Jarry ha ricordato molto quella dell’ex capitano della Roma. Del resto Cobolli non è nuovo a questo tipo di esultanze: in passato ha fatto la Dybala Mask ed è andato a prendersi dei trofei con la sciarpa della Roma.

Numero 100 nel ranking Atp, per un solo posto non è entrato nel tabellone principale ma alle qualificazioni ha sempre vinto senza concedere nemmeno un set. “I primi regali che ricevetti - racconta lui stesso nel libro ‘Lemon Bowl, storie di vita e di tennis’ - furono una racchettina e la maglia di Francesco Totti. A 3 anni iniziai tennis, a 5 calcio. Inizialmente preferivo il pallone, poi quando fu necessaria una scelta di cuore mi resi conto che giocando a calcio non provavo emozioni forti come a tennis. Diedi un grosso dispiacere a Bruno Conti. Lui mi disse che ero bravo e che avrei potuto fare un’ottima carriera, arrivò persino a propormi di allenarmi un paio di volte a settimana senza tesserarmi, convinto che alla fine avrei scelto il calcio. Accettai questo compromesso, ma poi non ci fu verso: volevo dedicarmi al tennis a tempo pieno". In un'intervista per il canale ufficiale della Roma nel 2020, Cobolli racconta: "Sono stato 5 anni qui alla Roma e mi ricordo tutte le partite, gli assist e i gol, emozioni uniche. L'ultimo anno dovevo fare per forza una scelta: Bruno Conti mi ha aiutato e mi ha detto che dovevo stare tranquillo, e sono contento".


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