Videogamer in rosa

A Let's Play spazio anche alle donne: on Italia ci sono 25 milioni di videogiocatori e la metà di loro sono lady tendenzialmente giovani e preferiscono giocare su PC e smartphone
Videogamer in rosa
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Se pensiamo al classico videogiocatore incollato davanti al Pc, alla consolle e ultimamente anche allo smatphone immediatamente ci salta in mente una figura maschile di giovane età. Niente di più falso. Come spesso accade con la maggior parte dei fenomeni sociali le cose stanno diversamente e queste affermazioni sono supportate da ricerche e numeri. Ad esempio in America il 48% dei videogiocatori è donna e a raccontarcelo è un’indagine dell’Entertainment Software Association (ESA) degli Stati Uniti. Per di più i dati evidenziano come le donne gamer adulte sono addirittura più numerose dei minorenni maschi, proprio lo stereotipo classico del giocatore.

Per quanto riguarda il nostro Paese gli ultimi dati attendibili sono contenuti nel “Rapporto 2015 sul mercato dei videogiochi” presentato da Aesvi (su dati forniti da GfK), in Italia i videogiocatori sono stati più di 25 milioni un campione ben distribuito tra uomini e donne. Infatti il 50% dei gamer sono donne tendenzialmente giovani con un’età compresa tra i 18 e i 39 anni (il 70% di loro) e giocano ai videogame tra le 10 e le 20 ore settimanali. La ricerca precisa che la maggior parte delle donne amanti dei videogiochi preferisce dilettarsi su PC e smartphone e meno con le consolle.

Nonostante questi numeri l’industria videoludica non ha mai registrato un’alta presenza femminile e tuttora le quote rosa nel settore sono ancora molto basse: infatti solo il 10% degli addetti ai lavori è donna. Un numero in controtendenza anche se negli anni tanti nomi femminili si sono affermati nell’universo del videogame: da Jade Raymond a Lucy Bradshaw fino a Kim Swift, Brenda Romero e Amy Hanning.


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