Pallavolo - La regola dei tre punti ha fatto il suo tempo

Nella Serie A2 primo posto nella regular season a Vibo, che però ha vinto due partite meno della Globo Sora classificatasi seconda. Stavolta Fivb e Cev hanno fatto il primo passo, ora serve il coraggio di tornare ai due punti gara anche nei campionati
Pallavolo - La regola dei tre punti ha fatto il suo tempo© LEGAPALLAVOLO
di Leandro De Sanctis
2 min

ROMA - Il campionato di Serie A2 si è concluso con un epilogo curioso ma sostanzialmente poco in sintonia con quelli che dovrebbero essere i criteri sportivi. La squadra seconda classificata, la Globo Sora, ha vinto due partite in più della vincitrice della regular season, la Tonno Callipo Vibo Valentia. Esaurita la curiosità, bisognerebbe fermarsi a riflettere, mettendo in discussione la regola dei tre punti a partita, adottata a suo tempo per vivacizzare uno sport che non prevede pareggio e che spesso vede una squadra perdere per due palloni dopo cinque set di battaglia sportiva. Senza ricordare le tentazioni che la spartizione della posta può accendere, va detto che la regola sembra che ormai abbia fatto il suo tempo.

Stavolta le prime ad accorgersene, stranamente perchè sono sempre indietro su tutto e reggono regolamenti antisportivi come quelli delle coppe europee, sono state la Fivb e la Cev, la Federazione Internazionale e quella europea. Per le classifiche dei loro tornei per nazionali, tengono conto delle vittorie e solo come prima discriminante in caso di arrivo a parità di punti, entrano in ballo i punti-gara. Tre a chi vince 3-0 e 3-1, due a chi vince in cinque set, uno a chi perde 3-2, nessun punti a chi fa suo solo un set o nemmeno quello.

Un ibrido che ha allungato gli spazi per scrivere le classifiche e creato ulteriore caos, tanto per cambiare, in chi segue le vicende pallavolistiche. Diciamo allora che i tempi sono maturi per tornare a calcolare le vittorie, a dare due punti a chi vince e uno a chi perde. E questa deve essere la classifica ufficiale. Poi si contempla la voce supplementare dei "punti" conquistati o persi arrivando al tie-break, ma non sarà più la prima voce a comparire e a fare classifica. Insomma, un valore lo avrà ancora arrivare a giocare cinque set, ma solo se due o più squadre arrivano a parità di punti. Che ne pensano giocatori e tecnici? E i dirigenti?


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