Volley: A2 Femminile, Elena Koleva rinforzo di lusso per Chieri

L'opposta bulgara ha accettato con entusiasmo le proposte del club piemontese con la convinzione, a 39 anni, di poter ancora fare la differenza
Volley: A2 Femminile, Elena Koleva rinforzo di lusso per Chieri© Legavolley Femminile
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CHIERI (TORINO)-Il Fenera Chieri ’76 completa il sestetto aggiungendo il nome mancante, e che nome! Si tratta di Elena Nenkovska Koleva. È lei il nuovo opposto per il prossimo campionato di A2.

LA CARRIERA-

Nata a Pazardzjik in Bulgaria l’1 dicembre 1977, 186 cm di altezza, Elena Nenkovska Koleva vanta una carriera ventennale ai massimi livelli. Dopo aver vinto diversi scudetti in Bulgaria ha giocato in Grecia, ha quindi debuttato in Italia a Soliera nel 2001-2002. E’ stato quello il primo di dieci campionati (sette in A2, tre in A1) disputati finora in Italia, la sua patria adottiva. Ha giocato anche in Germania, Russia e Romania.
Elena Nenkovska Koleva ha difeso i colori della nazionale bulgara per dodici anni, partecipando a cinque campionati europei e due campionati mondiali. Per tre volte è risultata la miglior realizzatrice dell’A2, categoria in cui ha vinto due Coppe Italia e diversi campionati. Già compagna di Serena e Vingaretti nel 2012-2013 in A2 a Mazzano, ha giocato con Vingaretti anche nella stagione successiva a San Casciano centrando la doppietta Coppa Italia-promozione in A1.
Aveva giocato il suo ultimo campionato nel 2014-2015 in A1 a Forlì. Ora riparte dal Fenera Chieri ’76, dove vestirà la maglia col suo numero 14.

LE PAROLE DI ELENA KOLEVA-

Cosa ti ha spinta ad accettare l’offerta di Chieri?
« Quando è arrivata la chiamata del Chieri ’76 avrei già accettato dopo 10 secondi (ride). Mi sono dovuta prendere un attimo di tempo per parlarne con le persone accanto a me, perché avevo iniziato un’altra vita e avevo già preso degli impegni. Alla fine ho accettato senza riserve. Devo ringraziare tanto il Chieri ’76 che mi dà questa grande opportunità di mettermi ancora in mostra: darò il massimo per ripagare la fiducia. Ringrazio anche chi mi ha permesso di prendere serenamente questa scelta, il mio fidanzato Luca e mio figlio Denis, e non ultimo il consorzio Mio Volley di Gossolengo, la società con cui stavo collaborando come allenatrice del settore giovanile ».
Sei arrivata in Italia poco più che ventenne. Ora a Chieri, per il tuo undicesimo campionato in Italia, avrai come compagna Claudia Provaroni, coetanea di tuo figlio Denis che gioca nell’Anderlini Modena. Che effetto ti fa?
« Auguro di cuore a tutti di arrivare alla mia età sentendomi come mi sento io. Anno dopo anno sono cambiata e ho accumulato esperienza. Una testa supportata da una condizione fisica in grado di disputare un campionato di questo livello è la cosa più bella che può capitare a un’atleta della mia età. Le partite difficili sono le più stimolanti. Ho vissuto tutta una vita di sfide e ho sempre lottato per vincere, e la possibilità di poter ancora giocare a certi livelli è bellissimo. La pallavolo è la mia vita. Dopo un anno di stop apprezzo ancora di più questa possibilità che mi è stata data. Entrerò in campo con un sorriso enorme per fare più punti possibile per Chieri ».
Da avversaria sei già passata molte volte da Chieri. Che ricordi ti ha lasciato il PalaMaddalene?
«Chieri mi è sempre piaciuta, per l’ambiente, per la palestra, per tutto. So che prima di me Toni Zetova ha lasciato bellissimi ricordi, questo un pochino facilita la mia strada».
In carriera hai vinto tanto. C’è una vittoria che ricordi con più piacere di altre?
«Non do molto peso a quello che ho fatto e ai risultati raggiunti in passato. Le partite già vinte sono un bel tesoro e una bella esperienza, ma il tempo non si ferma dove hai vinto. Per me è molto più importante quello che andrò a fare in futuro e le nuove sfide che mi aspettano».
In che modo ti descriveresti?
«Preferisco che siano gli altri a parlare di me. Posso dire che sono una che tiene tanto a lavorare bene, e che pretende tanto. Do sempre il 100%, sia in allenamento sia in partita. Amo vincere. Mi piace molto e mi riconosco in una frase di Julio Velasco: “Ho conosciuto centinaia di atleti, alcuni vincenti, altri perdenti. La differenza? I vincenti trovano soluzioni. I perdenti cercano alibi” ».

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