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Zaniolo entra maluccio nella fase più convulsa della partita. Gudmundsson va a cercarsi il pallone al limite dell’area e il gol è d’autore, Mandragora è ispiratissimo. (A cura di Francesco Gensini)

Palladino (all.)7    Di gioco e di qualità, ma anche di sofferenza nella “solita” ripresa, ma alla fine quarti di finale “dovevano” essere e quarti sono. 

De Gea 6  Parate vere non ne compie, perché ci pensano i suoi difensori a sventare un paio di occasioni dei greci. 

Pongracic 6,5  Spostato a destra nei tre di difesa per contenere Djuricic: missione compiuta. E allora l’ex Lecce è anche il primo anche a costruire. 

Comuzzo 6,5  Duello ruvidissimo con Swiderski, tutto gomiti e petto contro schiena, da cui il centrale classe 2004 esce molto bene. Qualche difficoltà in più con Ioannidis. 

Zaniolo (34’ st) 5,5  Entra maluccio nella fase più convulsa della partita. Anche ammonito. 

Dodo 6,5  A differenza di Atene, Djuricic stavolta è una variabile subito risolta e così ha modi e tempo di correre sulla fascia per trasformarsi in ala.  Moreno (49’ st) sv 

Mandragora 7,5  Ispiratissimo. E con un sinistro caldo che più caldo non si può segna il gol (terzo in Conference, quarto in stagione) che apre la strada alla vittoria, poi sono suoi un altro paio di tentativi pericolosi. 

Adli (34’ st) 5,5  Un pallone (brutto) perso in una fase delicata. 

Cataldi 7  L’immediatezza del suo palleggio si cala alla perfezione nel tipo di partita costruita e realizzata sul campo da Palladino.  Adli (44’ st) sv 

Folorunsho (16’ st) 6  Dà sostanza con la sua fisicità. 

Fagioli 7  Un piacere vederlo, un vantaggio averlo. Visione di gioco, assist, aperture, intelligenza tattica e anche corsa. Ingenuo, però, nel rigore su Ounahi. 

Gosens7,5  Aveva chiesto e trasmesso positività alla vigilia, e il tedesco l’ha data non solo a parole. Chiudendo tutto e su tutti (decisivo su Teté e Maksimovic) e servendo l’assist a Kean. 

Beltran (16’ st) 6,5  Tra centrocampo e trequarti per tenere uniti i reparti. 

Kean 7  Quando si scrolla di dosso Ingason mostrando i muscoli dorsali, il boato del Franchi è un sussulto d’orgoglio e aspetta solo l’acuto del centravanti per celebrarlo: “Drago” una volta non ci sta e gli dice no, ma è solo questione di aspettare il momento giusto. E Moise fa venti. 

<p>Zaniolo entra maluccio nella fase più convulsa della partita. Gudmundsson va a cercarsi il pallone al limite dell’area e il gol è d’autore, Mandragora è ispiratissimo. (A cura di Francesco Gensini)</p>


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