Napoli, Mazzarri ha già scelto sei titolarissimi: i nomi

Come ai tempi dei tre tenori, l’allenatore azzurro ha già individuato i sei uomini su cui fondare il rilancio e le certezze della squadra
Di Lorenzo, che ha una resistenza alla fatica impressionante e che non ne salta una, un extraterreste, resterà tale con Mazzarri, è il suo Maggio moderno, non si muoverà dalla fascia (destra), la occuperà nella sua lunghezza, magari gli verrà chiesto pure altro, gli assist e i gol ad esempio, che non sono mai mancati.
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Di Lorenzo, che ha una resistenza alla fatica impressionante e che non ne salta una, un extraterreste, resterà tale con Mazzarri, è il suo Maggio moderno, non si muoverà dalla fascia (destra), la occuperà nella sua lunghezza, magari gli verrà chiesto pure altro, gli assist e i gol ad esempio, che non sono mai mancati.
Lobotka è uno, non ha eguali, non ha emuli e neppure simili, ha ritmi e palleggio che sfuggono alla banalità e quindi resterà in campo finché fiato lo sostenga.
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Lobotka è uno, non ha eguali, non ha emuli e neppure simili, ha ritmi e palleggio che sfuggono alla banalità e quindi resterà in campo finché fiato lo sostenga.
Anguissa, s’è capito dal «primo sguardo» e dalla prime frasi («la partita più bella...c’è feeling») è già finito nel cast dei mazzarriani, quelli che piacciono perché non rinunciano a niente, men che meno a uno scatto: è tornato venerdì e sabato ha giocato a Bergamo, et voilà.
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Anguissa, s’è capito dal «primo sguardo» e dalla prime frasi («la partita più bella...c’è feeling») è già finito nel cast dei mazzarriani, quelli che piacciono perché non rinunciano a niente, men che meno a uno scatto: è tornato venerdì e sabato ha giocato a Bergamo, et voilà.