Iapichino frenata dai crampi al Mondiali indoor: cosa è successo

Gara in crescendo ma niente medaglia a Glasgow per la lunghista azzurra, non al meglio della condizione: tutti i dettagli

È di Devynne Charlton, la 28enne freccia di Nassau, Bahamas, l'ultima giornata dei Mondiali indoor di Glasgow. Per lei 7"65 nella finale dei 60 ostacoli per confermarsi nell'Olimpo della specialità e abbassare ulteriormente di 2/100 il primato mondiale da lei stessa stabilito lo scorso 11 febbraio. Classica chiusura col botto per lei, mentre Armand Duplantis scrive il suo solito monologo nel salto con l'asta con un 6,05 e tre tentativi falliti al record del mondo di 6,24 (sarebbe stato il suo ottavo) e Noah Lyles fa parlare di sé. Nel frattempo l'Italia chiude con due argenti e due bronzi e mastica amaro con Larissa Iapichino, settima in una finale di salto in lungo per lei condizionata dai crampi.

La 4x100 Usa battuta: è polemica

Nel quartetto Stelle-e-Strisce della 4x400, specialità che l'Italia ha deciso di disertare, Noah Lyles compare a sorpresa. È una gara, ma anche l'inizio di un percorso che porterà il ragazzo della Florida a Parigi a lottare per una terza medaglia oltre a 100, 200 e 4x100? Intorno alle 21 italiane, compare "casualmente" un post su X di fuoco dallo sprinter Fred Kerley sul sistema di selezione, chiudendo con un drastico «Siete tutti burattini». L'altra sorpresa arriva dalla pista: il Belgio di Alexander Doom, lo stesso che si era tolto la soddisfazione di battere Warholm sui 400, supera proprio gli Stati Uniti a un Amen dal traguardo e la terza frazione, quella appunto di Lyles, non fa la differenza. Anzi... Ben più diplomatico il post di Michael Johnson: «Noah dovrebbe fare qualcosa in più se vuole la 4x400 di Parigi». Stati Uniti sconfitti anche al femminile, ma dall'Olanda che non è certo l'ultima arrivata.

Charlton e Duplantis vincono dominando

Il successo di Devynne Charlton è invece solare e il simbolo di un gran Mondiale, concluso con un primato meritato. Primato che può solo cercare lo svedese Mondo Duplantis nel salto con l'asta: 5,65 al primo tentativo, 5,85 sorprendentemente all'ultimo, 5,95 al secondo, 6,05 al terzo. Ed è comunque miglior prestazione dell'anno, nonché secondo titolo iridato al chiuso dei 4 totali.

Larissa Iapichino frenata dai crampi

È un brillante quarto posto quello di Catalin Tecuceanu, al quale va comunque il grosso merito di aver raggiunto una finale degli 800 metri in un Mondiale indoor che l'Italia non vedeva da 35 anni. Il 24enne veneto dai natali rumeni resta una buona notizia per l'atletica italiana. È invece brutta quella di Larissa Iapichino, che stringe i denti, conduce una gara in crescendo fino a 6,69, ma zavorrata dai crampi.


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Mondiali Indoor, il bilancio del presidente Mei

«Non ci sono solo le medaglie, penso anche a imprese come quelle di Catalin o di Sveva Gerevini nel pentathlon - è il bilancio finale del presidente della Federatletica Stefano Mei - Ora ci proiettiamo alla stagione all'aperto con due appuntamenti straordinariamente importanti. Il primo in casa, gli Europei a Roma che saranno un'Olimpiade per qualcuno, e poi ovviamente i Giochi di Parigi. Sono convinto che tra Roma e Parigi i ragazzi continueranno a far parlare di noi». Al direttore tecnico azzurro, Antonio La Torre, è piaciuta «la gioventù, le medaglie di Furlani, Simonelli e Dosso che, insieme a Leonardo Fabbri, hanno saputo dare un nuovo impulso. Una "new wave" che ci saprà regalare grosse soddisfazioni, e fin qui hanno dimostrato che nel mondo sanno starci bene. Jacobs si sta allenando bene, il marciatore Stano ha ottenuto il ventiquattresimo record italiano di questo inizio stagione e sono un ottimo viatico. Ora si riparte, il mondo corre».

La rivincinta dei 'piccoli'

Chiude qui un'edizione di Mondiali che, tra l'altro, rappresenta anche l'ennesima rivincita dei "piccoli". Nei 60 femminili, sabato è arrivato il titolo iridato di Julien Alfred, rappresentante della caraibica Santa Lucia e vittoriosa con il miglior crono dell'anno di 6"98; nel triplo di Thea Lafond, da Dominica, l'unica quest'anno oltre i 15 metri. Da qui in poi palazzetti chiusi, è il momento di preparare il cammino verso Parigi.


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È di Devynne Charlton, la 28enne freccia di Nassau, Bahamas, l'ultima giornata dei Mondiali indoor di Glasgow. Per lei 7"65 nella finale dei 60 ostacoli per confermarsi nell'Olimpo della specialità e abbassare ulteriormente di 2/100 il primato mondiale da lei stessa stabilito lo scorso 11 febbraio. Classica chiusura col botto per lei, mentre Armand Duplantis scrive il suo solito monologo nel salto con l'asta con un 6,05 e tre tentativi falliti al record del mondo di 6,24 (sarebbe stato il suo ottavo) e Noah Lyles fa parlare di sé. Nel frattempo l'Italia chiude con due argenti e due bronzi e mastica amaro con Larissa Iapichino, settima in una finale di salto in lungo per lei condizionata dai crampi.

La 4x100 Usa battuta: è polemica

Nel quartetto Stelle-e-Strisce della 4x400, specialità che l'Italia ha deciso di disertare, Noah Lyles compare a sorpresa. È una gara, ma anche l'inizio di un percorso che porterà il ragazzo della Florida a Parigi a lottare per una terza medaglia oltre a 100, 200 e 4x100? Intorno alle 21 italiane, compare "casualmente" un post su X di fuoco dallo sprinter Fred Kerley sul sistema di selezione, chiudendo con un drastico «Siete tutti burattini». L'altra sorpresa arriva dalla pista: il Belgio di Alexander Doom, lo stesso che si era tolto la soddisfazione di battere Warholm sui 400, supera proprio gli Stati Uniti a un Amen dal traguardo e la terza frazione, quella appunto di Lyles, non fa la differenza. Anzi... Ben più diplomatico il post di Michael Johnson: «Noah dovrebbe fare qualcosa in più se vuole la 4x400 di Parigi». Stati Uniti sconfitti anche al femminile, ma dall'Olanda che non è certo l'ultima arrivata.

Charlton e Duplantis vincono dominando

Il successo di Devynne Charlton è invece solare e il simbolo di un gran Mondiale, concluso con un primato meritato. Primato che può solo cercare lo svedese Mondo Duplantis nel salto con l'asta: 5,65 al primo tentativo, 5,85 sorprendentemente all'ultimo, 5,95 al secondo, 6,05 al terzo. Ed è comunque miglior prestazione dell'anno, nonché secondo titolo iridato al chiuso dei 4 totali.

Larissa Iapichino frenata dai crampi

È un brillante quarto posto quello di Catalin Tecuceanu, al quale va comunque il grosso merito di aver raggiunto una finale degli 800 metri in un Mondiale indoor che l'Italia non vedeva da 35 anni. Il 24enne veneto dai natali rumeni resta una buona notizia per l'atletica italiana. È invece brutta quella di Larissa Iapichino, che stringe i denti, conduce una gara in crescendo fino a 6,69, ma zavorrata dai crampi.


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