Sara D'Ambrogio e l'argento ai Mondiali Senior: "Un sogno"

Il simbolo della spedizione azzurra a Las Vegas racconta la gioia della finale: "Ancora non realizzo"
Sara D'Ambrogio e l'argento ai Mondiali Senior: "Un sogno"
3 min

Un Mondiale memorabile. Sara D'Ambrogio è uno dei simboli della spedizione italiana a Las Vegas coronata con un argento nel torneo a squadre femminile. Nel Mondiale Senior, l'azzurra è stata protagonista di una settimana da sogno: con la compagna Alessia La Monaca hanno confermato il ruolo di prime favorite, aggiudicandosi il tabellone dedicato alle over 35.

La cavalcata

Il racconto dal primo giono: "Sono rientrata da pochissimi giorni - esordisce - ma inspiegabilmente non ho ancora realizzato nulla. Come se facessi fatica a gioire per il risultato perché ancora non mi sono goduta il momento. Mi è successa la stessa cosa quando diventai campionessa italiana". Nel torneo a squadre femminile l'Italia si è arresa solo alla Spagna, in finale. Sara D'Ambrogio, maestro nazionale Fit e titolare di due academy, racconta: "Durante questo Mondiale sapevamo di poter far bene ma ovviamente dico sempre che la palla è tonda, quindi mai dare per scontato nulla. C'era tanto vento quindi ogni partita diventava sempre complicata da gestire perché non eravamo abituate". Troppo forte però la Spagna, capace di imporsi 3-0 nell'ultimo atto: "Sapevamo che il team iberico era imbattibile. L'unica mia delusione è stata quella di non godermi a pieno la finale in quanto avevo una vescica al piede, camminavo malissimo e con dolore. Abbiamo avuto tre palle per il 5-4: c'è forse il rammarico di non aver sfruttato questa bella occasione contro gente di quel calibro. Siamo arrivate in finale consapevoli di essere una squadra ben assortita. Eravamo sette ragazze con caratteri diversi ma nonostante questo siamo andate sempre d'accordo ed eravamo sempre unite e compatte". Al fianco di Alessia La Monaca, Sara ha scritto una pagina memorabile per il padel azzurro: "Con lei ci conoscevamo già. Sappiamo che quando cede per un attimo una c'è subito l'altra che tira su le redini. Rispetto alla Spagna abbiamo meno anni di padel, loro giocano da una vita. Gli scambi erano belli e intensi, la differenza la fa la loro regolarità e le soluzioni vincenti che adottano sempre. Ma pian piano ci arriveremo, ne sono certa".

Le sensazioni

La tarantina classe '83 parla invece così dell'aspetto organizzativo del Mondiale e di Las Vegas, divagando pure sull'ambito "turistico": "Noi donne eravamo penalizzate dal fatto che ogni mattina avevamo il bus alle 6.30, oppure il taxi alle 7, perché alle 8.30 eravamo già in campo per giocare l'open. Quindi arrivavamo alla sera molto stanche, però siamo riuscite a girare la città. Penso di aver visto un luna park gigante. Las Vegas è irreale. Vedere Venezia o Roma in versione mini è stato pazzesco. Incontrare Mike Tyson in hotel che ti cammina accanto, sapere che c'era David Copperfield nel mio albergo, i Grammy Awards la sera... non mi sembrava vero. Andavamo sempre a caccia di cibo italiano ma non è andata a buon fine. Ormai sogno hamburger e cipolla da giorni - dice ridendo - Per il resto è stata una esperienza che non dimenticherò facilmente. Portare a casa un secondo posto mondiale con la Nazionale e diventare campionessa del mondo over 35 è un orgoglio sia per me, sia per chi mi ha sempre sostenuto, in primis la mia famiglia".


© RIPRODUZIONE RISERVATA