Lucho Capra nasce a Quilmes, in Argentina, il 16 settembre 1993 e attualmente ricopre la posizione n. 16 del ranking Wpt. Fa coppia con lo “squalo” ed esperto Maxi Sanchez, con cui sta facendo una buona stagione, con ben 7 quarti di finale, 3 semifinali e la finale del Danish Open. Al suo attivo 366 partite disputate nel World Padel Tour, con una percentuale di vittorie (201) pari al 55%. Nella classifica della Federazione Internazionale occupa la posizione n. 15.
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Quando ha iniziato a giocare a padel?
«A 11 anni nella mia città natale, Quilmes».
Cosa ti piace?
«È uno sport molto divertente, che si può condividere con gli amici e la famiglia, ma soprattutto il fatto che ci possono giocare tutti, qualunque sia il loro livello».
A che età sei diventato un giocatore professionista?
«A 18 anni sono venuto a vivere in Spagna per gareggiare nel circuito, anche se già da circa tre anni partecipavo al circuito professionistico argentino».
Qual è stata la partita indimenticabile della tua carriera?
«La finale a Valladolid nel 2021, una partita incredibile contro Tello e Chingotto. È stato un sogno vincere il titolo nella città che mi ha accolto quando sono arrivato in Spagna, dove ho grandi ricordi e ancora tanti amici».
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Cosa apprezzi e apprendi dai tuoi partner?
«Penso che ogni compagno in una squadra abbia le sue qualità, le sue specialità, ma anche le sue debolezze, quindi credo che la cosa migliore sia cercare di sfruttare al massimo queste caratteristiche».
Se dovessi allenare una coppia maschile e una femminile?
«Tello e Chingotto, perché è bello vedere un progetto che dura da così tanto tempo, mentre per le ragazze Paulita Josemaria e Ari Sánchez, perché mi piace molto il loro gioco».
Il più grande rimpianto della tua carriera?
«Credo che per tutti gli atleti gli infortuni siano i momenti peggiori della propria carriera, diventano periodi
di grande incertezza».
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Quali sono le tue aspettative per l’attuale stagione?
«C’è ancora tanto da giocare e puntiamo a qualificarci per la finale del Master, questo è certamente il nostro obiettivo principale».
Pregi e difetti?
«La mia più grande virtù è la voglia di vincere, il mio peggior difetto è il temperamento».
Colpo preferito e dove migliorare?
«Il mio colpo migliore è stato sempre il X3, ma ora mi trovo allo stesso livello anche con il rovescio. Devo migliorare molti colpi, ma in particolare la bandeja».
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Ci parli della tua racchetta?
«Gioco con la SIUX Genesis Hybrid. Mi trovo molto bene con questa racchetta, gioco con la linea Genesis da qualche
anno e sono molto soddisfatto».
Cosa ne pensi del padel italiano?
«Sta crescendo molto, credo sia uno dei Paesi con il maggior potenziale per i prossimi anni».
Qual è il tuo desiderio che vorresti si realizzasse?
«Diventare il numero 1 al mondo, sarebbe una cosa incredibile e un sogno che
si realizza».